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ho passato 40 anni nella scuola media, poi secondaria di primo grado, ho vissuto un anno nelle strutture dell' esercito italiano, ho frequentato come cantore, catechista, lettore nella parrocchia, ho fatto, insomma, opera di insegnamento ( magari non del tutto degnamente ) : ho "strimpellato" soluzioni personali in vari settori della creatività e dell' educazione, ma per quel pugno di mosche che ho in mano ( ed è già difficile acchiappare mosche ) ho avuto l' ambizione di fare proposte di una nuova o rinnovata scuola . . . .  Solange Hutter c' è riuscita molto più di me e Francesco Toscano ha vestito e veste di spiegazioni originali illuminando la realtà e gli accadimenti con una luce laterale molto adatta a scoprire le carte degli odierni sistematori, interpreti, detentori della società umana . . . . . In periodo di grande crisi che prelude a epocali cambiamenti, ecco proporre, anche avvalendosi di mezzi informatici e di comunicazione, una nuova modalità di attrarre i giovani verso una proposta che li potrà portare a conquistare il proprio tempo e a dirigerlo secondo NUOVI MODELLI, SCHEMI e IDEE per un effettivo miglioramento di tutta l' umanità.

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La vita è

15 gennaio alle ore 11:38  · 

Mamma risolve. Mamma accompagna. Mamma va avanti e indietro. Mamma si prende cura di tutti. Mamma abbraccia. Mamma sfida. Mamma cucina. Mamma coccola. Mamma condivide tutto. Mamma aspetta. Mamma riorganizza i suoi piani all'ultimo minuto se necessario. Mamma corre. La mamma porta. Mamma procura ciò che chiedono a scuola. Mamma ascolta le critiche. Mamma resiste. Mamma si scusa. Mamma capisce. La mamma si rimanda. Mamma dorme poco. Mamma mangia cibi freddi, se mangia. Mamma fa il giocoliere purché non manchi nulla. Mamma va dal dottore. Mamma ordina. Mamma educa. La mamma è qui. Mamma c'è sempre!

Autore Sconosciuto

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Un belga, dalla Germania, ha scritto:

"L' Italia è come quella tipa che ha più talento di tutti, perché è nata bella, più bella di tutte.

È quella più ingegnosa, che si inventa mille cose, perché è piena di risorse. Sa discutere di storia, di mare, di montagne, sa di cibo, di buon vino, di dialetti, di pittori, di scultori, di scrittori, di eccellenze nella scienza, non c'è niente che non sa. E quando questa tipa bella e talentuosa inciampa e cade, la platea delle sfigate esulta. È la rabbia delle povere gelose, quelle al buio, perché lei è comunque bella anche quando cade a terra. L'Italia è una tipa con stivale tacco 12, che nessuna sa portare meglio di lei...solo il tempo di rialzarsi.”

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che fare ?

idea in movimento : essere PROpositivi nel dissenso

                                                                           (Solange Hutter Sabàto) 

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EMOZIONI                        fai ciò che ti innamora (Mario Rosini)

GIOIA   

BELLEZZA   

CULTURA   

CONOSCENZA   

AMICIZIA   

AMORE   

SENTIMENTI 

                    orientati tutti verso l' alto

 DIAMANTI        SPORT

DIDATTICI              MUSICA

CONDIVISI                FILOSOFIA

CON RAGAZZI                   DIRITTO

MOTIVATI                . . . . . . . . . .ALTRE MATERIE

ESCI DA TE

RIENTRA IN TE

CONSERVA GLI ESEMPI PIU' VERI

NON PRETENDERE NIENTE

SE NON LA VERITA'

ACCETTA CIO' CHE NON CAPISCI

MA NON LO SCEGLIERE COME MODELLO

LASCIA SENZA RAMMARICO

COMPLETA LE INCOMPLETEZZE

E NON NARRARE IL FALSO ! 

                                ( mARIO sALVATORE cASETTARI )

​

le chiuse della cultura e della democrazia:

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in questo esperimento culturale e virtuale per una nuova scuola che non vuol sostituire la vecchia o provvisoria scuola ma solo vivificarne l' utilità e l' importanza, è opportuno avvalersi ( anche a loro insaputa ) di personaggi che secondo me dicono qualcosa di bello e perseguibile nel campo dell' educazione ad una vita più soddisfacente e coerente, più libera e affettiva, più rispettosa e forte nell' ideare, nell' eseguire e nel conservare  . . . . . quindi inizio a riportare qui consigli su certi libri, autori, studiosi e operativi istruttori di modelli e analisi pratica e teorica per la decifrazione della molteplice e contraddittoria realtà, specie di questi tempi dove viene messo praticamente in discussione quasi tutto . . . . .

allora citerò Alessandro D' Avenia prof. di filosofia e scrittore, Simone Moro alpinista, imprenditore e scrittore, Pierluigi Peruffo, Consigliere Filosofico e scrittore, e altri personaggi che con il loro esempio o la loro opera di divulgazione sono funzionali al mio progetto. . .  ALEX ZANARDI .....  Claudio Messora . . . .  Enrico Montesano . . . . .   e altrettante (se non più) DONNE, distìntesi in questi ambiti culturali e comportamentali . . . . . . . . ..

63. Tristezza mezza bellezza

di  Alessandro D’Avenia | 18 gennaio 2021

Chi conosce la montagna sa che camminare in cresta è tanto bello quanto vertiginoso: ci si sente abbracciati dal panorama e padroni dell’orizzonte, ma stare sospesi tra due voragini è l’unica via per raggiungere la meta e, se non si sta attenti a dove poggiare il piede, l’abisso è a un passo. La tristezza è uno di questi sentieri sul crinale della vita, che spesso non vogliamo affrontare, perché la nostra cultura accetta solo il «positivo» e ci priva così del coraggio per vincere la paura del negativo. Eppure la tristezza è un sentimento «positivo», perché ci «pone» in condizione di guarire dal dolore che la genera: il nostro corpo si difende dalla malattia segnalandola proprio attraverso il sintomo di dolore. Noi invece vogliamo eliminare dalla vita tutto ciò che ci sembra «improduttivo», come macchine da cui ci si attende sempre una performance ineccepibile. Ma noi siamo vivi e dobbiamo rivendicare il nostro diritto alla tristezza come vita ferita che cerca di guarire.

E così, qualche giorno fa, dopo l’ennesimo contraddittorio rinvio del ritorno a scuola in presenza (genitori e ragazzi si stanno ribellando con manifestazioni e ricorsi di cui vi racconterò la prossima settimana), sono stato colto da una profonda tristezza. Ero sanamente triste e questo era il sentiero su cui la vita mi chiamava a camminare con i miei ragazzi per non precipitare nei due abissi al lato del crinale della tristezza: l’indifferenza e la disperazione, che paralizzano l’iniziativa e l’impegno.

La tristezza rende il dolore un sentiero che, affrontato con passi accurati e possibili, permette di resistere a un male inevitabile o alla privazione di un bene. La tristezza è risonanza autentica di fronte al mondo ferito e chiamata a trovare una cura, purché non la si usi come alibi per rimanere fermi, facendola precipitare in apatia o disperazione.

E così ho dedicato un’ora intera a chiedere ai miei studenti quali aspetti positivi e/o negativi stavano sperimentando dopo mesi di Dad.

Sono emerse idee interessanti e più costruttive di quanto credessi. Alla fine una di loro ha ringraziato per l’ora così trascorsa, perché l’aveva aiutata a guardare con meno paura e rassegnazione alla sua frustrazione. Tutti concordavano sul fatto che dare un nome preciso alle fatiche del momento (la lingua madre è madre anche per questo: dire bene le cose è benedirle) e sentire l’esperienza degli altri, anche di un adulto, li aveva sollevati e incoraggiati a non lasciarsi andare (ciò che ci accomuna tutti è la perdita di motivazione, la paralisi del desiderio).

Anche io, grazie a questa vertiginosa camminata in cresta, mi sono ritrovato a riflettere con loro sugli effetti di questo periodo e ho scoperto che proprio la privazione della normalità mi sta aiutando a camminare in modo nuovo. La didattica in genere oscilla tra due metodi di apprendimento: de-duttivo (formulo un principio generale e lo verifico nel particolare) o in-duttivo (osservo il particolare e risalgo al principio che regola il fenomeno), poi si tratta di rendere i ragazzi il più partecipi possibile al processo.

In Dad ho maturato un metodo più ricco e ampio che chiamerei, con Socrate, «maiuetico» o «co-duttivo». La lezione si fa insieme, come un’orchestra che esegue un pezzo: dopo aver reso «fisicamente presente» (data la incorporeità del mezzo di comunicazione) lo spartito (lettura condivisa ad alta voce di un passo dei Promessi Sposi, imparare a memoria una poesia...), l’energia sprigionata dalla materia attraversa tutti che ne diventato «con-duttori» (come per l’elettricità). Tutti sono chiamati a interpretare lo spartito rispettando il pentagramma e gli altri strumenti: la conoscenza somiglia così a una spirale che, giro dopo giro, si approfondisce ruotando attorno all’asse centrale; i singoli diventano una comunità di ricerca; la scoperta coinvolge come in una caccia al tesoro; io sono al servizio della musica della vita tanto quanto loro, ma come maestro d’orchestra.

Non si tratta di un dibattito o di un’improvvisazione ma di una esecuzione che fa tesoro di quanto ognuno scopre, rimanendo nei limiti dettati dall’argomento (il mio compito è che quei limiti vengano rispettati: lo spartito è lo spartito) e la lezione diventa un «concertare», che significa non solo preparare un complesso di musicisti all’esecuzione di un pezzo, ma anche accordare fra loro gli strumenti.

La «co-duzione» trasforma la Dad in un «concerto»: lo spartito crea accordi (con il vissuto personale) e legami (tra le persone). Alla fine della lezione ci sentiamo cresciuti perché, come dice Agostino: «nutre la mente soltanto ciò che la rallegra».

Una gioia che è il risultato di una tristezza «ben vissuta»: un sentimento-sentiero, un sintomo che è inizio di guarigione, perché se un albero si secca, in un suolo che sembra arido, è perché non ha messo radici abbastanza in profondità.

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vorrei che mio figlio imparasse 

fin da piccolo 

ad amare la fatica e l' insuccesso,

che capisca quanto siano preziosi,

per ripartire più forti.

​

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Titolo semplice

mio figlio, in una accesa discussione, sostiene che la soluzione di un suo problema dipende unicamente da qualcosa dentro di sè, io ribatto che un sè senza confronto con un fuori non è possibile, perchè il sè si plasma col paragone, col racconto, con l' esempio che si interseca con la propria dotazione di indole e carattere, mediata da una trasmissione genetica che però non spiega tutto . . . . . . 

alla fine del confronto ognuno dei due resta col proprio convincimento, ma qualcosa è intanto successo per dare " benzina" lui a se stesso e io anche . . . . . . . . . . . 

ALTRI CONTRIBUTI :

Giovanni Francesco CARPEORO(Pecoraro)

RIPARTENDO PER LA PROPRIA VITA

QUEL CONFRONTO POTRA' ESSERE USATO COME MODULATORE PER LE PROSSIME SCELTE . . . . . . . . .

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Patto Julian Assange        STEFANO BECCIOLINI  fondatore

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LA STERILE INDIGNAZIONE: IL CASO BYOBLU'

Come tutti voi sapete gia', il Canale di Informazione o di controinformazione (come preferite) Byoblu' e' stato "limitato alla pubblicazione" per un arco di tempo. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un proliferarsi di "utili idioti" che a stormi come avvoltoi si gettano su Blogger e giornalisti diciamo "non allineati con il sistema" per segnalarli e farli chiudere da Facebook o Youtube. Cosa dire di diverso da quanto piu' volte detto da un'anno a questa parte? Assolutamente nulla. La censura e' l' azione piu' odiosa e antidemocratica che le dittature usano per tacitare i dissidenti, ma non esistono censurati o vittime della censura di serie A e di serie B. Se facciamo un discorso materiale imprenditoriale, e' chiaro che limitare per sette giorni un Canale come Byoblu' riduce di molto la visibilita' e quello che ne viene di conseguenza, ma se invece valutiamo questo atto dal punto di vista etico, ha la stessa importanza dell' azione censorea contro il Sig. Mario Rossi (nome a caso). In un Paese veramente democratico ed in una Rete pluralista ci si dovrebbe scandalizzare non per il singolo gesto, ma per l' atto in se. Quindi cari amici vi e' la necessita' di un azione comune sotto un' ombrello comune come il "Patto Julian Assange per la Liberta' di Informazione e di opinione" nato proprio per perorare questa necessita' nel maggio del 2019.

Fino a che non faremo massa critica, fronte comune che in qualche modo possa far sentire la sua voce a livello Istituzionale e Governativo, tutte le azioni e/o alzate di dito con indignazione allegata sono inutili perdite di tempo.

Altre considerazioni sul fatto in questione le lascio a coloro che stanno versando fiumi di inchiostro virtuale sui Social e inondando la rete di post indignati, anche perche' lo stesso copione lo vediamo a scadenza temporale.

Opinione personale di

Stefano Becciolini

Membro Fondatore del Patto Julian Assange

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VIOLA NOCENZI

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Ecco, questa è la mia proposta, da condividere, rilanciare, modificare, corredare, approfondire e al limite sciogliere o trasformare totalmente, ma non prima di averla vissuta almeno per qualche mese  . . poi in base all' accoglienza e ai risultati sistemarla sempre meglio con quello schema tutto informatico di affibbiare al progetto  .0   .1   .2   .3 ecc . . . . . . . . . 

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Fabio Frabetti

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Giorgio Cerquetti

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Mario Furlan

  l' unico rammarico di chi capisce che sta   lasciando la vita è quello di non aver fatto tante   cose che poteva fare  . . . . . . . . . . . .

Marina Tonini

16 gennaio alle ore 16:00  · 

La faccenda si fa strana. Il nostro sistema si sta muovendo velocemente nell’universo.

È pervaso da forti venti solari carichi di particelle con frequenze diverse da quelle a cui siamo abituati. La potenza energetica che ci irradia è vibrante, si fa spazio dentro e ci pervade.

Siamo sconquassati, da questa nuova energia e da quello che produce come effetto.

Impegnativo mantenere l’equilibrio.

Ma la ragione per cui accade è che ogni dimensione ha la sua frequenza.

Siamo entrati in una frequenza di ottava superiore e stiamo in fase di trasloco.

Il trasloco è sempre impegnativo e tutto nella nostra dimensione concorre a darci ragione di questa agitazione.

L’umano sul nostro piano ha sempre realizzato parti di sé legate esclusivamente alla materia, alla tridimensionalità vera e propria, rispondente in tutto e per tutto alla legge di causa effetto.

Ma ora che siamo sulla strada dell’elevazione, ci sono leggi leggermente differenti che possono influenzare in modo straordinario la modalità del nostro passaggio. Leggi che non vediamo perché non le conosciamo.

Ora la volontà di essere, l’intento di perseguire un fine, la forza di essere costanti, lo sguardo all’orizzonte sempre, costruiscono una forza che regge e reggerà alle intemperie di questo momento cruciale dell’umanità.

Esiste un posto per noi che facciamo lo sforzo di essere, esiste una salvezza dove si cade e ci si rialza, esiste un premio dove la percezione di Dio è sempre presente.

Dio è ciò che consola quando sei solo e inerte di fronte agli accadimenti della vita.

Dio ha la faccia della certezza che esiste. È certo.

Qualcosa di più grande della nostra imperfezione umana.

Dio in silenzio ci accompagna attraverso la meravigliosa perfezione della natura intorno, nella parte luminosa di noi, quella che prova ad essere migliore e giusta.

Ma la forza che ci trattiene dal perseguire il giusto è involuta, radicata nella materia e si ciba di paura. Agisce su una differente linea temporale.

Ora le sue spire sembra siano ovunque e ci sentiamo schiacciati.

Ma alziamo la fronte con le lacrime agli occhi e manteniamo il passo.

Non abbassiamo lo sguardo perché la luce sta in alto.

Basterà questo per vincere la guerra.

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IL FARO D' ORO alchemico

è un premio a coloro che sanno dare luce alla indagine di tutti.

Il primo lo assegno perchè lo merita a Mauro Scardovelli

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ma come ogni buona scuola richiede, le basi che la generano, le strutture etiche che la motivano, la flessibilità che non si confonde mai con il permesso al dileggio e all' approfittarsi di essa, quelle basi devono essere rette, ispirate e potenziate da figure che ne personifichino e ne valorizzino l' ESISTENZA e il cammino nel tempo o la sua chiusura con o senza infamia . . . . . . . . . . . . . . . .

                                                                    GLI ALUNNI CHE LA FINALIZZANO E LA ANIMANO

                                                                    NON SONO DEI PASSIVI FRUITORI, NE' DEGLI OBBLIGATI

                                                                    ESECUTORI, SONO L' ORGANISMO CHE LA GIUSTIFICA

E LA NOBILITA, SONO LO SPECCHIO DI CIO' CHE

ESCE DA LEI E SI RIGENERA E MUTA SENZA STRAVOLGERLA . . . . .

SONO ALLA RICERCA DI UN MOTTO CHE LA CRATTERIZZI IN SINTESI E SIGNIFICATI . . . . . . . . .

​

"  GUIDARE E ESSERE GUIDATO IN DIALOGO EQUILIBRATO "

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SPIEGARE QUESTO COMPLESSO DI SIMBOLI, LOGHI E RIFERIMENTI, SIGNIFICA SPIEGARE CIO’ CHE MI MUOVE, MI CONVINCE E MI ENTUSIASMA, MA MI SA ANCHE PROTEGGERE E SA PREVENIRE E SVILUPPARE, SENZA SCADERE NEL DOGMA INAMOVIBILE:

LA CUPOLA DI FORMA MUSULMANA È riferimento all’ importanza dell’ oriente da noi

LA CULTURA COME SPECCHIO SIA PER CHI EMETTE LINEE D’ INSEGNAMENTO SIA PER CHI LE FA PROPRIE è UN PROCESSO DI EQUILIBRATO E RICONOSCIUTO SCAMBIO

LA NUVOLA E’ L’ INDAGINE NELL’ ENIGMA, NELL’ INASPETTATO, NEL MISTERO, NEGLI SCENARI

LA STELLA SONO LE PARZIALI, MOMENTANEE RASSICURANTI CERTEZZE

LA STELLA VIENE ASSISTITA, GUARDATA, INFLUENZATA DA DUE DRAGHI COMPLEMENTARI PER FUNZIONE, COLORE, AZIONE, PERCHE’ TUTTO E’ DUALE QUI DA NOI

IL DRAGO VERDE E’ MAGIA, MEDICINA, RISCHIO

IL DRAGO ROSSO E’ PRUDENZA, ATTENZIONE, CONFUTAZIONE, NEGAZIONE

IL LASCIA CHE SIA E’ ESERCIZIO DELL’ ASCOLTO E DEL RISPETTO

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I DUBBI E IL DUBBIO E’ LA VALVOLA DI SICUREZZA NELLE COSE REALIZZATE E CONTROLLATE SPESSO, LE COSE CHE DEVONO ESSERE INTEGRABILI O SOSTITUIBILI, PARAGONABILI E MIGLIORABILI SULLA BASE DEI DUBBI FORMULATI E VERIFICABILI

LA TRASVERSABILITA’ è L’ ACCOSTAMENTO E INTERSEZIONE DI MOLTE QUALITA’ NEL SAPERE

DI MOLTE SCIENZE DIVERSAMENTE MODELLIZZATE, DI PRODUZIONE DI PENSIERI APPARTENENTI A CAMPI IN APPARENZA NON CONCILIABILI, IN SOSTANZA INVECE INTERAGENTI.

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Un insegnante ha dato un palloncino a ogni studente, che doveva gonfiarlo, scriverci sopra il proprio nome e lanciarlo nel corridoio. L'insegnante ha poi mescolato tutti i palloncini. Gli studenti hanno avuto 5 minuti per trovare il proprio palloncino. Nonostante una ricerca movimentata, nessuno ha trovato il proprio palloncino. A quel punto, il professore ha detto agli studenti di prendere il primo palloncino che trovava e di darlo alla persona il cui nome era scritto sopra. In 5 minuti, ognuno aveva il proprio palloncino.

L'insegnante ha detto agli studenti: “Questi palloncini sono come la felicità. Non la troveremo mai se tutti cercano la propria. Ma se abbiamo a cuore la felicità degli altri ... troveremo anche la nostra.

la società soffre in questo periodo.........

il modello neoliberista detta leggi ingiuste e cerca nella competizione l' irretimento obbligato di Stati screditati e poi svenduti

il singolo individuo è sensibile e incantabile

se giovane attraverso i sensi e i desideri accontentati e sovraeccitati

se è vecchio attraverso la paura dello star male economicamente, fisicamente e affettivamente, fino alla temuta morte senza consolazione

se è adulto, lavoratore e attivo in società, attraverso lo screditamento nella competizione per le abilità, le soluzioni tecnologiche, la forza commerciale e la propaganda di parte . . . . .

se è donna nella suddivisione insultante delle categorie dettate da maschi disattenti e vogliosi, per niente tenaci, nobili e rispettosi, con stereotipi inculcati fin da bambini in testa da legioni di operatori dei media e delle pubblicità

se è appena nato o bambino da educare e amare, da una scuola falsamente sollecita nei suoi riguardi, spartito col battesimo da una chiesa menzognera, coll' iniziazione della moda attraverso gli oggetti della classificazione fra i giusti e gli sfigati, con lo sport attraverso le promesse d' eccellenza superetribuita o il favoreggiamento dei talenti naturali o privilegio-dipendenti, con la sofisticazione dei corpi e delle anime attraverso una cura medico-psicologica imposta e poco rispettosa delle dotazioni naturali dell' individuo  . . . . . . ecco perchè il proprio palloncino è meno importante di quello di un altro, tanto ci mette niente la società dei padroni a bucarlo in qualsiasi momento, ma non ci riesce se ci si aiuta l' un con l' altro senza chiederlo ai governanti e ai distributori di cibo, energia, moneta e benedizioni a riscatto o a ricatto  . . . . . . . sebbene ben celati !!!!!!!

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