la associazione CORVELVA aveva, (sottovalutata e ignorata dagli organi ufficiali) , nel 2018 sottolineato, dati sperimentali alla mano, la potenziale pericolosità del P.E.G. (polietilenglicolo ) nei farmaci e anche nei vaccini, come agente di possibili reazioni allergiche gravi in qualche soggetto trattato, rispetto alla moltitudine. Nel documento che pubblica e rende obbligatori i protocolli di intervento sanitario auspicato dopo il processo di Norimberga e riaffermato con valore di legge dal trattato di OVIEDO, si dichiara che la affidabilità di un intervento sanitario deve poter essere certificata, pena la sua sospensione o modifica se non l' eliminazione, per i danni anche solo potenziali al soggetto in cui si sperimenta un trattamento. Bene, il polietilenglicole può causare allergie se non anafilassi gravi in pochi soggetti, ma mette potenzialmente a rischio anche la vita se si manifestano . . . . . . questo lo rende componente da scartare. Ora lo si conferma in organi ufficiali, in articoli scientifici approvati, in protocolli sanitari emergenti (come quello del vaccino PFIZER contro il COVID 19-Sars2) . . . . . dileggiare e sottovalutare le ricerche serie che non potenziano le linee decise dalle autorità, nascondendo o archiviando proteste e precauzionalità, è di per se cosa non legalizzabile e assolvibile che rigetta sopra chi respinge i giustificati allarmi, la stessa accusa che quegli enti fanno ai denunciatori. La verità è legata ai fatti e ai tempi e non alle narrazioni e ancora peggio alle imposizioni trancianti. La verità non passa per l' opinione indotta nel pubblico, non passa per la vastità di un parere diffuso, non passa per il racconto delle esperienze storiche, passa solo dal confronto leale e parificato fra opinioni e riscontri opposti e incrociati, senza meccanismi di ostacolo strumentale e voluto. L' obbligatorietà è quindi impraticabile in casi come questi, l' accettazione di un trattamento deve essere volontaria e restare tale, ma soprattutto, il propositore di un trattamento sanitario deve ASSUMERSI RESPONSABILITA' FORMALI a cui sottostare in caso di manifestazioni danneggianti verificate in successivi tempi dalla somministrazione del trattamento: questo vale per la ditta costruttrice, per gli organi d' approvazione e per l' operatore che se ne fa strumento. Siamo assai lontani da tutto ciò in questi frangenti di contenimento della pandemia descritta e documentata, dalla quale si estraggono e sottovalutano tutti i richiami cautelativi ove disturbino le linee d' azione scelte, che non possono avere un minimo di vittime a fronte di un massimo di ipotetici salvamenti ( perchè anche quelli potrebbero non essere dovuti alle misure scelte, ma ad altri fattori non ancora completamente noti ) a maggior ragione se dietro le scelte ci siano interessi economici e di parte . . . . . . . . se CREDI ALL' ESISTENZA DI UNA VERITA' ASSOLUTA o almeno determinante, NON PUOI SOSTITUIRLA CON LA TUA VERITA' UMANA, ORGANIZZATA E PARZIALE solo perchè ti fa comodo e hai il consenso strappato alle persone con meccanismi di PAURA e DI MANIPOLAZIONE DEL CONSENSO o addirittura con pubblicazioni false o gonfiate . . . . ad HOC ! Non si vuol tornare alla arbitrarietà di un Menghele, ma certi meccanismi innescati oggi la ricordano assai da vicino, pur paludata da mille giustificazioni buoniste e da dichiarazioni di voler il bene di tutti . . . . . DIAMO alla gente anche la facoltà del rischio calcolato e del ricorso alla propria maniera d' agire arrestandola solo in base a precauzioni dimostrabili in modo inequivocabile, non secondo un modello dettato altrove e propinato senza CONTRADDITTORI accettati e smontabili con rigore e coerenza: facciamo della memoria degli errori passati uno dei meccanismi utili e narrabili, accanto alle swcelte PROPOSTE odierne ( NON IMPOSTE semplicemente con DPCM e basta ) .