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MALEFICA History

Malefica (Maleficent) è l'antagonista principale del film Disney del 1959 La bella addormentata nel bosco. È una crudele e potente fata, che si autodefinisce "Signora di tutti i Mali" e che, nella storia, brama vendetta nei confronti di Re Stefano e della sua sposa, la Regina Leah, a causa del mancato invito al battesimo della sua figlia, la principessa Aurora, la bella addormentata nel bosco. 

Malefica appare come una persona sofisticata, calma e dalla parlata e i modi regali e signorili. Questa apparenza tuttavia nasconde un animo crudele, sadico, collerico e fortemente vendicativo. Non accetta sfide alla propria persona, arrivando a compiere vendette spaventose e mal sopporta l'incompetenza dei suoi sudditi, che arriva a punire con violenza per i loro fallimenti. Appare inoltre come un essere privo di emozioni al di fuori dell'odio, della rabbia e del rancore (cosa che — assieme all'aspetto fisico — la avvicina molto alla classica iconografia dei demoni) e, quando é infuriata, si lascia andare a violentissimi scatti di rabbia. Oltre al potere, sembra che l'unica cosa che le dia una parvenza di gioia e di soddisfazione sia il compiere il male ai danni del prossimo. Di contro, l'unica creatura per la quale Malefica sembra provare un minimo di affetto e di fiducia è il corvo Diablo, che apostrofa sempre con l'affettuoso epiteto "mio diletto".

​Malefica, in quanto incarnazione del Male, è un essere molto potente, e probabilmente uno dei Cattivi Disney più potenti di sempre. Apparentemente, parte dei suoi poteri derivano dallo scettro che porta con sè: è capace di controllare il fuoco, l'elettricità e gli agenti atmosferici, potendo lanciare fulmini e creando tempeste di gelo (come lascia intendere Serenella quando Flora suggerisce di trasformare Aurora in un fiore per proteggerla). Sembra inoltre capace di controllare le piante, come mostrato nel duello finale con Filippo, possiede capacità divinatorie, ha un legame simbiotico con il suo corvo, può lanciare maledizioni che non possono essere annullate per intero ed è un'abilissima mutaforma, riuscendo a trasformarsi in una sfera luminosa, in un arcolaio, in una cometa (che le permette di volare a velocità elevatissime) e soprattutto in un drago, mutazione che sembra rappresentare l'apice del suo malefico potere (in questa forma è anche dotata di un morso velenoso, come spiegato in una storia illustrata che fa da sequel al film). E' immune al fuoco e alle armi mortali, tuttavia le armi magiche possono ferirla e ucciderla e, nel film del 2014, le viene attribuita anche una vulnerabilità al ferro (metallo noto per essere letale per gli esseri magici). In Once Upon a Time le vengono attribuite anche abilità fisiche superiori a quelle degli esseri umani (forza e agilità molto elevate), il potere di trasformare altri esseri viventi oltre a sè stessa, la telecinesi e l'emissione di raggi di energia. È inoltre confermato che i suoi poteri non dipendano esclusivamente dal suo scettro, ma siano abilità già in suo possesso.

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Chi ha amato il classico di casa Disney, La bella addormentata nel bosco, apprezzerà di certo anche questo spin off sulla malvagia strega, qui interpretata da una bravissima, nonché azzeccatissima Angelina Jolie.

Tutta in nero, con un vistoso rossetto rosso e due grosse corna sulla testa, Maleficent nasce come fata: la fata buona di un regno incantato, cui un giovane umano del regno confinante, Stefano (Sharlto Copley), per la bramosia di diventare re, le spezza il cuore – e le ali – e fa sì che lei lanci il famoso incantesimo sulla piccola Aurora (Elle Fanning).

Fin qui, tutto più o meno simile alla storia che tutti conoscono. Ma poi viene il bello: nonostante il nome, infatti, Malefica non è la strega cattiva che lo splendido film di animazione del 1959 aveva dipinto.Non del tutto, almeno.

Onde evitare spoiler, non riveleremo ulteriori dettagli sulla trama: basti sapere che gli effetti speciali visivi sono davvero superbi e che il 3D è assolutamente valido e godibile. Che i costumi, pur non raggiungendo la bellezza di quelli di Charlize Theron in Biancaneve e il cacciatore – tra le ultime fiabe rivisitate in chiave moderna - sono altrettanto suggestivi. Che il film convince sotto tutti gli aspetti, mescolando fantasy e avventura, in una storia raffinata e intramontabile. Intramontabile come il tema del bacio del vero amore: ma sarà davvero quello di un principe? O forse la figura materna è l’unica, con il suo amore incondizionato, ad avere potere salvifico? Nuova chiave di lettura, questa, interessante ed originale, che infonde alla storia un tocco ancor più commovente.

Simpatiche le tre fatine, interpretate da Leslie Manville, Imelda Staunton e Juno Temple: decisamente imbranate con la piccola Aurora che non smette di piangere, costringendo la stessa Malefica a tapparsi le orecchie.

Maleficent diverte, intenerisce e intrattiene come solo la migliore tradizione Disney sa fare: in un crescendo di tensione, non possiamo non amare la protagonista, cattiva solo in apparenza, ma di una cattiveria suscitata da una meschinità ben peggiore.

L’opera prima di Robert Stromberg è confezionata a regola d’arte: intrigante e ironica, epica e toccante. Solo la giovane Elle Fanning sembra rimanere distante dal suo personaggio e coinvolge molto meno della ben più matura collega Jolie, che qui regala una performance d’eccezione e che, dopo tanti ruoli più impegnativi, una crisi matrimoniale scongiurata e soprattutto la recente malattia, sembra aver ritrovato la sua verve naturale. Una curiosità? La piccola Aurora con cui Malefica avvia un’improbabile quanto tenera relazione, è Vivienne, figlia della stessa attrice e del marito Brad Pitt, qui al suo esordio cinematografico. Che sia destinata a seguire le orme di famiglia?

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