
nona rinascita:
altra distruzione,
altra intuizione,
altra immaginazione
e altra proposta





mariocase



2015 2018 2019 2020












noi scriviamo sulla sabbia ma . . . . .
immaginiamo nelle profondità . . . . .








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noi scriviamo sapendo di onde e venti
spesso scriviamo di onde e venti




questa facciata del sito e ricca di collegamenti con le altre pagine compilate quasi tutte dal 2018 al 2019, ma per il 2020 si prosegue per di qua . . . . .
dove raccolgo le suggestioni e le invenzioni che si succedono in questa inspiegata e urgente stagione dove si dice un microrganismo infido e sfuggente ma altamente contagioso sta mettendo a dura prova il mondo intero . . . . . . . . .
XI




IX
X
XII
I II III IV V VI VII VIII


tutti i miei contatti con la musica

leggermente in polemica con lo sprezzo di certa musica in chiesa espresso dal grande Riccardo Muti, io ho tutt' ora una forte nostalgia della fresca ispirazione di Marcello Giombini e delle sue proposte musicali basate sulla rilettura dei salmi per il nostro tempo . . . . . .
chi trova un amico trova un tesoro, ma anche chi trova un maestro trova la soluzione alle sue tante domande musicali: grazie Maestro Marco, detto TINO il milanese !
me la ricordo nello spartito del Maestro Enzo Ceragioli e cantata anche dal quartetto dei MNOGAJA LETA . . . .

chella lla piccolissima serenata il passerotto . . . . primi ricordi musicali . . poi arrivò lui e la sua lacrima sul viso . . . . poi i pooh e l' esplosione BEATLES-ROLLING STONES. poi BOB DYLAN, LUCIO sia Battisti che Dalla, poi i cantautori ( quasi tutti ) poi nel 73 la folgorazione per il Banco e la Premiata . . . poi progressive a tutta birra E.L.P ecc . . . . . Procol Harum . . . . .poi la classica, la corale, la solista ( mia ) gli incontri con altri musicisti ad orecchio e professionisti . . . . poi le esperienze Bergamasche, i Granita Garibaldi . . . . fino ad oggi dove tento di inaugurare il mio stile riproducendo al piano tutto quello che riesco a fare, perchè la voce se n' è quasi andata ahimè, e poi c' è la chitarra insieme all' amico Giglio Salvatore . . . . la collaborazione con mia sorella e amiche, qualche seratina ogni volta che posso, incisioni casalinghe e tanto YOUTUBE . . . chissà la barca dove andrà, chissà la mia vita dove mi porterà a cavalcioni delle onde acustiche . . . .




e adesso un piccolo scontro tra
Riccardo MUTI e il CLAN ALLELUJA
non si tratta di avere un vincitore, si tratta di vedere se ambedue le musiche stimolano sentimento e pace . . . .












Marcello Giombini
















un grato ricordo del gruppo folcloristico bergamasco
Mè
Lé
Lù
e chel ' oter
TITO OPRANDI
Vittorio Capelli


Luisella
Giovedì 28 Luglio 2016
Addio ai «Noter de Berghem»
Il folk nostrano non canta più -
Addio ai «Noter de Berghem», e la nostra provincia perde un pezzo di storia del folk. Il sodalizio musicale, nato nel 2002 a San Pellegrino, si è sciolto. Era l’erede del gruppo «Me, lù e chel’oter», nato negli anni Settanta dal menestrello del folk bergamasco Tito Oprandi, che recuperò antichi canti popolari in dialetto. «Non ci chiamano più – dice il fondatore Adriano Oprandi, fratello di Tito –. Lasciamo a malincuore»
La Valle Brembana perde uno dei suoi storici gruppi folk, erede di una tradizione nata negli anni Settanta, con il gruppo di Tito Oprandi «Mè, lü e chel’oter». I «Noter de Berghem» di San Pellegrino si sono sciolti dopo quasi quindici anni di intensa attività in provincia e, in alcune occasioni, anche fuori, fino al Molise. Hanno allietato per intere estati la Valle Brembana con le loro antiche canzoni popolari, la fisarmonica, il basso tuba, tamburelli, trombe, armonica, percussioni e pifferi.
Pierino Carminati

Ol Tonèla
mè go un amis
Tonela de nom
se'l bif un tantin
al crolda de son
​
​
​
​
​
Oì tè Tonèla
che te pisa t' i pom
anduma a ca'
che l' è sà mesanot
oi tè Tonèla che te pisa t'i pom
ma cor va a let che te crolde de son
el bel che me dis si te g' ha di penser
per tegnerte alegher ghe so semper me
si 'n dom sema a lù a bif un bicer a l' è tal e qual che si es des per mè!
Oì tè Tonèla
che te pisa t' i pom
anduma a ca'
che l' è sà mesanot
oi tè Tonèla che te pisa t'i pom
ma cor va a let che te crolde de son
Si m' avè ascoltà, no dorma la noch
i pensa al Tonèla . . che lui pisa i pom pom pom!
​
io non sono bergamasco quindi la trascrizione è sicuramente sbagliata perchè mi baso sui fonemi e sul significato più che sul testo corretto che non ho trovato in rete . . . chiedo venia !
questa a fianco è più precisa e corretta!!!
​
lù ciòndola el còl
lì sbàte i du oècc
e pò per desdà
bisògna usà
Töt chèl che la gh’à
Lé la dis che la gh’à ’l murùs,
stórt e gób e bignucùs,
e l’gh’à la rógna.
Lé la dis che la gh’à ’l murùs,
stórt e gób e bignucùs,
e l’gh’à la rógna. (rógna)
Lé la dis che la gh’à ü bèl müs,
bianch e róss e con tri góss
cóme colana.
Lé la dis che la gh’à ü bèl müs,
bianch e róss e con tri góss
cóme colana. (colana)
Lé la dis che la gh’à ü bèl lècc,
i è du ass sö ön caalèt
ch’i se ribalta.
Lé la dis che la gh’à ü bèl lècc,
i è du ass sö ön caalèt
ch’i se ribalta. (ribalta)
Lé la dis che la gh’à ü anèl,
ma l’è chèl de ’l sò fradèl
che ghe l’imprèsta.
Lé la dis che la gh’à ü anèl,
ma l’è chèl de ’l sò fradèl
che ghe l’imprèsta. (imprèsta)
Lé la dis che la gh’à ü capèl,
ma l’è ü ècc istegnadèl
vultàt per aria.
Lé la dis che la gh’à ü capèl,
ma l’è ü ècc istegnadèl
vultàt per aria. (per aria)
Lé la dis che la gh’à i ögiài,
i è du mànech de bocài
tacàcc insèma.
Lé la dis che la gh’à i ögiài,
i è du mànech de bocài
tacàcc insèma. (insèma)
Lé la dis che la gh’à ’l cül gròss,
i è töcc pagn che la gh’a ’ndòss
per fà figüra.
Lé la dis che la gh’à ’l cül gròss,
i è töcc pagn che la gh’a ’ndòss
per fà figüra. (figüra)
Lé la dis che la gh’à ü bèl pècc,
a la gh’à tri strass in de ’l regipèt
ma i la fà franca.
Lé la dis che la gh’à ü bèl pècc,
a la gh’à tri strass in de ’l regipèt
ma i la fà franca. (franca)
Lé la dis che la gh’à ’l bocàl,
ma l’è mia buna de ’ncentràl,
la pissa ’n tèra.
Lé la dis che la gh’à ’l bocàl,
ma l’è mia buna de ’ncentràl,
la pissa ’n tèra. (in tèra)
2008 dieci anni fa
Nel libretto dell'album i musicisti sono in realtà suddivisi canzone per canzone; per motivi di comodità sono stati qui invece riportati tutti insieme:
-
Francesco De Gregori: voce, chitarra acustica
-
Lucio Bardi: chitarra acustica, chitarra elettrica, banjo, scacciapensieri
-
Paolo Giovenchi: chitarra classica, chitarra elettrica, dobro
-
Stefano Parenti: batteria, tamburello
-
Guido Guglielminetti: basso, contrabbasso
-
Alessandro Valle: mandolino, pedal steel guitar, autoharp
-
Alessandro Arianti: pianoforte, organo Hammond, fisarmonica, clarino
-
Elena Cirillo: violino, cori
-
Chiara Quaglia, Antonella De Grossi, Cristiana Polegri: cori
Orchestra d'archi arrangiata da Guido Guglielminetti e diretta da Maurizio Sparagna.







c' è chi lo accusa di rifare il verso a Bob Dylan, c' è chi si scoraggia nell' ascoltare i suoi testi indecifrabili, c' è chi afferma che ha fatto il suo tempo, c' è chi non gli perdona la vecchia militanza comunista, a me piace ancora la sua vena sognatrice, le sue parole apparentemente illogiche e buttate là a provocare una reazione, la sua musica poco originale e invece così adeguata al testo e quella voce flebile ma scavante, quel fare un po' distaccato e apparentemente annoiato . . . di chi parlo ? Di Francesco De Gregori e di una canzone recente degna della sua vena da cantautore del passato e anche di questi tempi un po' incerti e smarriti . . . . per brevità chiamato artista: godiamocela!
è un waltzer lento: LA
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​
​
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​
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LA7
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RE7
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SOL MI
LA4 LA LA9 LA
SOL RE
​
FA# SIm
MI LA6 RE MI
LA
LA7
RE7
SOL MI
LA LA9 LA
​
SOL RE
​
FA# SIm
​
MI LA6 RE MI
RE RE7 SOL7 DO LA7
​
RE SOL DO LAm SOL SOL9 SOL
LA
​
LA7
​
RE7
SOL MI
​
LA LA9 LA
SOL SOL RE MIm RE
FA# SIm
MI LA6 RE
MI LA RE MI LA RE RE7 RE
ci sono i maestri mandati da chissà quali profondità paradisiache e maestri che sanno veramente proporre con disciplina, misura e godibilità generosa e amorosa il messaggio del messia di turno . . . . .
il male non è nell' intenzione, ma nello sfruttamento successivo ripetitivo e stolto degli apripista . . . . . perchè il mercato vuole essenzialmente sopravvivere a quello che lui stesso favorisce e ciò provoca l' alienazione . . . che è appunto male !!!! qualche esempio : Bob Dylan, un apripista, è diventato per se stesso e per gli emulatori lo stampino di uno stile e di un messaggio che il mercato ha ampiamente fagocitato, Bach il mercato lo ha messo in telefonini, in sigle televisive, in rifacimenti sotto ogni salsa . . . . perchè dei supertalentuosi esempi di capacità musicale sono spesso inclini al dolore che li porta alla droga e agli stravizi fino all' autodistruzione? Il mercato appunto . . . . con tutto ciò sono comunque daccordo con te che se hai deciso di giocare a carte, non puoi parlare male del mazzo, ma direi neanche truccarlo . . come spesso fa il mercato che si sente al di sopra delle morali e delle parti . . . . . . comunque continuare è l' unica scelta . . mercato o non mercato !! ciao caro Christian !
EVOLUZIONE DI COSE
una bella canzone
lontano dagli occhi lontano dal cuore: di Sergio Endrigo.
molto ben arrangiata nella sua versione popolare e canzonettistica, particolarmente elegante e sofisticata nell' interpretazione Jazz ( se c' è ), rieseguita da altri con sensibilità aggiunte o tolte ecc . . . cantata all' impronta in serate fra amici o in cerimonie . . . la magia della canzone può perdurare e rilanciarsi: ecco la meraviglia, poi se la prende in mano un talento eccelso, beh anche la canzone ci guadagna !!!




una bella automobile

la Delorean DMC 12 del 78-83 : di John Zachary DeLorean
(January 6, 1925 – March 19, 2005)
Resa famosissima dai tre film " Ritorno al Futuro " di Robert Zemeckis, questa macchina degli anni 80 ha varie peculiarità: intanto oggi non ce ne sono in giro più di 6000, poi ha una carrozzeria non ricoperta di vernice perchè è in acciaio INOX, inoltre non è che sia potentissima, sviluppa 90 cavalli, ma la forma della carrozzeria è molto bella ancora, d'altra parte l' ha disegnata Giorgio Giuggiaro !
Ce ne sono in giro, ma più per esposizione, due o tre ricoperte di oro zecchino, per collezionisti danarosi. Nata per costare sui 12.000 dollari, per vari problemi è arrivata a costare molto di più, fino a 40.000 dollari e poi quella in oro anche 80.000 dollari . . . .famosi i due sportelli laterali che si àlzano ad ali di gabbiano. é lunga 4 metri e poco più e larga 1,8 metri, alta poco ,1,10 metri . . . questo non le ha impedito di diventare una star tra le automobili dopo le imprese dei magnifici film " ritorno al Futuro " !



Massimo Scanzi e suo figlio 24enne Giovanni
muoiono il 1 settembre il più giovane, il figlio e il 7 settembre muore per le gravi ferite riportate in un incidente contro un auto il padre, persona stimata, buona, corretta e gioviale . . . . .Il figlio appena stabilizzatosi dopo un contratto lavorativo in un bar di Bergamo e da poco tornato a San Giovanni Bianco, il padre da poco in pensione. Vanno a ritirare una macchina incidentata giorni prima, dal carozziere: attraversano la strada e un' auto sopraggiungente li investe in pieno perchè non visti dal disperato guidatore, un 34enne che si ferma in stato di shock e cerca di soccorrerli, ma niente il figlio è stato scaraventato in una roggia lì parallela alla strada , in padre caduto di fianco ha riportato così tante ferite e fratture che all' ospedale non riescono a salvargli la vita ............................................................................................................................................................................
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due uomini sfortunatissimi anzi tre








un patito di musica, scienza, filosofia, destino
il mio modo di osservare più che sessantennale, la mia prudenza quasi onanistica, le mie strumentalità condite dalla informatica ormai da più di 20 anni, le continue domande che mi faccio paragonando la mia vita a quella così varia e distante di tanti altri, le cose che appaiono, le uso, poi scompaiono o le dimentico . . . mi portano a darmi risposte mai complete, perchè quando saranno completate . . . beh è proprio ora di andarsene !!!!




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conclusione: la vita è crudele anche se stupenda !!!!!


il pianoforte con la sua percussione sottolinea che la vita deve avere un ritmo, basti pensare al battito variabile ma certo del cuore, deve avere un importante spunto melodico, cantabile, originale, proprio e comunicabile a tanti altri, basti pensare a quanti musicisti son riusciti in questa impresa non facile e scontata, di non rendere dimenticabile il loro impasto di voci e parole, ma con il pianoforte la cosa che almeno a me esalta di più è la sorpresa armonica, cioè l' accostamento di suoni di varia vibrazione e altezza che si rincorrono, si sostengono, ci lasciano e ritornano in una sequenza che si sviluppa nel tempo e che ci dice quanto importante sia fare tutti parte di melodie diverse incastrabili armonicamente fra di loro a vantaggio del brano fino alla sinfonia cantata, ritmata e sviluppata . . . . . . . . . . . . . . .

la sinfonia del futuro non è stata ancora scritta, quindi studiamo per realizzarla insieme e sarà la colonna sonora del futuro inventato e accompagnato . . . . con il contributo di tutti noi solisti
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nel grande come nel piccolo nell' alto come nel basso, in una direzione come nell' altra, in un tempo come in un NON-TEMPO cioè nell' eternità dei ritorni !
li seguo dal '73 e non mi sono ancora stufato !
Gianni Nocenzi | Piano Vittorio Nocenzi Clavietta
750.000 anni fa l' amore ?

dio mio è bellissima, è originale e bambinesca è sincera è romantica è ritmica parossistica è quasi religione una nuova religione braviiiiii!!!!!!
Lucio Battisti raccontato da suo nipote Andrea Barbacane
Artista eccelso uomo strano!
complimenti Andrea per la proprietà di linguaggio e per le credibili storie raccontate . . . resta il mistero della distanza quasi incolmabile tra la poesia che sgorga dalle musiche e dai testi di Lucio e Giulio Rapetti ( Mogol ) e la vita vera dell' Uomo Battisti direi piuttosto meschino, arido e spiccio . . . e me ne dispiace perchè Dio sa quanto l' Ho ringraziato suonandolo e cantandolo, per quelle stupende creazioni musicali di poco più di tre minuti, un concentrato di intuizioni, ritmi e sogni che non capisco proprio da dove gli siano arrivate """ grazie e saluti cari !


quadri di Lucio


Heading 2
la macchina del tempo
prigioniero del mondo

sognando e risognando (alla sorella Albarita)

gente per bene, gente per male

la canzone della terra

respirando
la collina dei ciliegi


una giornata uggiosa


L' apparenza

la prima chitarra!








fare una canzone è una scusa per affermare indirettamente che si desidera, si spera, si crede, si propone il sentimento . . .
ma anche il sentimento può essere egoista e falso, opportunista e arido . . . . . .
come si capisce che la canzone non è solo scusa ed esercizio scolastico, ma è sostanza, scelta, incoraggiamento e dubbio . . . .
ovviamente dai risultati, dalle bocche che la ricantano, che la trasmettono fra sorrisi e pianti veri . . . . .
un pezzo come imagine, come emozioni, come el pueblo, come gracias a la vida come kalinka come allons enfants de la Patrìe SONO CANZONI, sono INNI, sono arma, veicolo, nodo al fazzoletto e nell' anima . . . . . . .
Nel mio cuor . . nell' anima . . . c' è un prato verde che mai . . .nessuno mai ha calpestato NESSUNO . . . .
quindi se ami, prova a fare una canzone, ma non come fine, come occasione di visibilità e guadagno, come voglia di stringere una mano, di dare un bacio, di accompagnare un amico che se ne va, di incitare un insicuro, un deluso, un innamorato, un predicatore, un abbandonato, un cercatore . . . . . . .
Santini 2018-2019

al C. D. P. M.
la costruzione di un successo
un bel seminario!
analisi per appropiarsi di una canzone
niente da dire . . . . .
RAGAZZI !




