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Alzi mai gli occhi al cielo? Che cosa c' è sopra di noi  aldilà delle nuvole e dell' azzurro del cielo?

Cosa ti dice il cielo nero della notte con quei puntini luminosi fermi o vaganti? Quel corpo tondo e mutevole, ora falce , ora faccia piena, ora quasi assente o proprio assente . . . . Che cosa mi agita e mi inqueta, che cosa mi fa arrabbiare e mi scoraggia, la disperazione perchè si insinua violenta e mi lacera le gioie e le soddisfazioni fino a togliermi la voglia di continuare a vivere . . . .  ecco la dimensione verticale, quella che si eleva da noi stessi o scava e sprofonda dentro di sè mi sta parlando . . . . . 

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Thích Nhất Hạnh[2] (IPA[tʰǐk ɲɜ̌t hɐ̂ʔɲ]), nato Nguyễn Xuân Bảo (IPA[ŋwiɜŋ˧˩ s̪wɜŋ˧˧ ˀɓaːw˧˩]) (Huế11 ottobre 1926)

è un monaco buddhistapoeta e attivista vietnamita per la pace.

Biografia

Nato in Vietnam centrale nel 1926, all'età di sedici anni fu ordinato monaco buddhista del Buddhismo Thiến, lo Zen/Chán vietnamita, nella scuola Lâm Tế (equivalente della Rinzai giapponese e della Linji in cinese), e da allora interpreta e promuove il Dharma quale strumento per portare pace, riconciliazione e fratellanza nella società, accogliendo anche diverse tradizioni.

Nel 1964, durante la guerra del Vietnam è stato arrestato e torturato; si mantenne equidistante sia dal governo del Vietnam del Nord sia dal Vietnam del Sud e diede vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "Piccoli Corpi di Pace": gruppi di laici e monaci che andavano nelle campagne per creare scuole, ospedali e per ricostruire i villaggi bombardati, nonostante subissero attacchi da entrambi i contendenti (vietcong e statunitensi), poiché li ritenevano alleati del proprio nemico.

Nel 1967, mentre si trova negli Stati Uniti, incontra Martin Luther King, il quale, dopo averlo incontrato, lo candida al Premio Nobel per la pace, e prende posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Due anni dopo, costretto all'esilio, ha dato vita alla Delegazione di Pace Buddhista, che ha partecipato alle trattative di pace di Parigi. Dopo la firma degli accordi, gli è stato rifiutato il permesso di rientrare nel suo Paese da parte del governo comunista.

Si è quindi stabilito in Francia, dove nel 1982 ha fondato Plum Village, comunità di monaci e laici uomini e donne nei pressi di Bordeaux, nella quale tuttora vive e insegna l'arte di vivere in "consapevolezza".

«Mi piace molto ascoltare la pioggia, è un suono bellissimo»

(da Quando bevi il tè, stai bevendo le nuvole)

Solo nel gennaio del 2005, dopo 39 anni di esilio, su invito ufficiale del governo vietnamita, ha potuto far ritorno per tre mesi in Vietnam.

È poi ritornato in Vietnam nel febbraio del 2007 per un tour di 10 settimane, durante il quale ha tenuto discorsi davanti ad occidentali e vietnamiti, attratti dalle lezioni del maestro, di cui si sono giovati per praticare il Buddhismo. Per una parte del soggiorno ha meditato ed insegnato in un monastero posto su una collina a 140 km a nord di Ho Chi Minh. Ai suoi ritiri partecipano ogni anno migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo. È inoltre vegano ed un fautore dei diritti degli animali.

Nel 2014 è vittima di un ictus.

I suoi numerosi libri sono stati tradotti in molte lingue. Le edizioni italiane sono pubblicate da Astrolabio-Ubaldini EditoreArnoldo Mondadori Editore, Lindau e Neri Pozza.

Non dire che domani scomparirò,
perché io arrivo sempre.

Guarda in profondità: io arrivo ogni secondo,
per essere un germoglio sul ramo a primavera;
per essere un minuscolo uccellino con le ali ancora fragili
che impara a cantare nel suo nido;
per essere un bruco nel cuore di un fiore,
per essere un gioiello che si nasconde in una pietra.

Io arrivo sempre, per ridere e per piangere,
per temere e per sperare.
Il ritmo del mio cuore è la nascita e la morte di tutto ciò che è vivo.

Io sono un insetto che muta la sua forma sulla superficie di un fiume.
E io sono l’uccello che, a primavera, arriva a mangiare l’insetto.

Io sono una rana che nuota felice nell’acqua chiara di uno stagno.
E io sono il serpente che, avvicinandosi in silenzio, divora la rana.

Sono un bambino in Uganda, tutto pelle e ossa,

le mie gambe esili come canne di bambù,
e io sono il mercante di armi che vende armi mortali all’Uganda.

Io sono la bambina dodicenne profuga su una barca,
che si getta in mare dopo essere stata violentata da un pirata.
E io sono il pirata, il mio cuore ancora incapace di vedere e di amare.

Io sono un membro del Politburo, con tanto potere a disposizione.
E io sono l’uomo che deve pagare il ‘debito di sangue’ alla mia gente, morendo lentamente in un campo di lavori forzati.

La mia gioia è come la primavera, così splendente che da sbocciare i fiori su tutti i sentieri della vita.
Il mio dolore è come un fiume in lacrime, così gonfio che riempie

tutti i quattro oceani.

Per favore chiamatemi con i miei veri nomi, cosicché io possa udire

tutti i miei pianti e tutte le mie risa insieme;

cosicché io possa vedere che la mia gioia e il mio dolore

sono una cosa sola.

Per favore chiamatemi con i miei veri nomi,
cosicché io mi possa svegliare e cosicché la porta del mio cuore sia lasciata aperta, la porta della compassione.


-THICH NHAT HANH –

c' è GURU e guru!

io temo molto lo stato depressivo e la demotivazione, causata dal rarefarsi delle possibilità e delle esperienze.

Per questo cerco di elaborare nella mente e nella pratica di vita quotidiana atteggiamenti e convinzioni che poi trasformo in documenti programmatici e in comportamenti reali e coerenti a questo scopo . . . . . . . . 

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