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il mio consigliere musicale

semplicità disarmante dei maestri

stamattina sono ripassato per caso nella via dei Cinquecento, dove andavo spesso a registrare negli anni 70...vicino a piazza Corvetto, e mi sono tornati in mente dei fantastici ricordi...perche' in un cinema di un oratorio di una Chiesa vicina, andavo a suonare con Lucio Battisti per i suoi dischi con l'organo Hammond, e poi suonavo con l'Equipe 84 e Maurizio Vandelli, e c'erano La Premiata Forneria Marconi, poi i Dik Dik, poi Fabrizio De Andre', poi Mia Martini,poi tanti tanti altri, che hanno fatto grande la Storia della Musica Leggera Italiana...sono tornato a casa con tanti brividi nella schiena...

insieme ad altri grandi miei modelli

tipo:

ENNIO MORRICONE

MAURIZIO FABRIZIO

CLAUDIO MATTONE         qui aggiungo anche

DARIO BALDAN BEMBO

Gianfranco Giacomo D'Amato

26 ottobre 2016 · 

Oggi altra tappa del giro per consegnare una copia di "Mi ritornano in mente" ai protagonisti del libro. 
Qualcuno penserà: ma quante sono 'ste tappe ? Sono tante: 35. Ci vuole tempo per farle tutte :)

Stasera ho incontrato Dario, uno dei più importanti musicisti italiani. 
A chi lo identifica principalmente con le canzoni che ha interpretato di persona (Aria, Amico è, Tu cosa fai stasera, ecc..) ricordo che sono sue le canzoni che hanno consegnato alla leggenda la più grande interprete della canzone italiana, e cioè Mia Martini, e sono ancora suoi alcuni dei brani più celebri di Renato Zero (Amico, Più su, Spiagge). 
L'elenco, che continua con Djamballà, Diario, ecc... è lunghissimo.
Sono particolarmente grato a Dario perchè mi ha raccontato uno degli episodi più toccanti in un quarto di secolo di storia della musica italiana, quello della sua serata magica con Mimì poco prima che lei scomparisse. 
Nella sua stanza della musica stasera abbiamo ovviamente parlato di musica, di capolavori del passato e di progetti in corso. 
A un certo punto Dario mi ha fatto ascoltare qualcosa che farà letteralmente saltare sulla sedia addetti ai lavori e pubblico quando la ascolteranno, appena sarà pubblicata. Ancora adesso, un paio d'ore dopo, faccio fatica a credere a quello che ho sentito con le mie orecchie. Per ora non posso dire altro ma sono già d'accordo con lui che lo farò attraverso i canali di cui dispongo al momento opportuno.
Anche stavolta ho affrontato con imbarazzo il momento in cui, su sua richiesta, ho firmato la sua copia del libro.
L'ho lasciato che continuava a lavorare e a cercare note. Quelle note fluide, sinfoniche, ariose che lui ha trovato tante volte e che sarebbe bello ascoltare anche nella musica di oggi. 
Ciao carissimo Baldan Bembo Due Dario, grazie per la tua musica e la cortesia nelle interviste per il mio libro. 
Ci sentiamo presto per la bomba che stai preparando !

Ha studiato pianoforte prima con Avrelian Rubakh (a sua volta allievo di Feliz Blumenfeld che fu insegnante anche di Simon Barere e di Vladimir Horowitz) e più tardi con Alexander Goldenweiser al conservatorio di Mosca, dove si è diplomato in pianoforte nel 1961.

Kapustin unisce nelle sue composizioni influssi della musica classica e del jazz, utilizzando idiomi del jazz classico in strutture formali, come nella sua Suite in stile vecchio, op. 28, scritta nel 1977, nella quale introduce il mondo sonoro dell'improvvisazione jazz all'interno della struttura formale della suite barocca di Johann Sebastian Bach: ogni movimento è una stilizzata danza (o, talvolta un paio di danze) in stretta forma binaria. Altri esempi di questa fusione sono i suoi 24 preludi e fughe, op. 82 scritti nel 1997 e l'opera Sonatina nr. 100.

Kapustin si definisce compositore più che musicista jazz. Egli ha detto infatti in una intervista concessa a "Fanfare": «Io non sono mai stato un musicista jazz. Non ho mai cercato di essere un vero pianista jazz, ma lo sono diventato grazie alle mie composizioni. Non sono interessato all'improvvisazione e, cos'è la musica jazz senza improvvisazione? Tutte le mie improvvisazioni sono scritte normalmente e sono scritte elaborandole al meglio». In poche parole ci troviamo di fronte ad un musicista classico che suona secondo canoni di armonia e melodia jazzistica.

La musica di Kapustin è poco conosciuta in Italia e in altri paesi europei. Viene seguita particolarmente nelle scuole musicali giapponesi, ed un interesse crescente va formandosi via via che vari virtuosi del pianoforte (come Marc-André HamelinAlexei VolodinS. OsborneVito ReibaldiN. PetrovSachiko KatoVadimir RudenkoMasahiro KawakamiGiuseppe AndaloroYuja Wang) stanno includendo suoi pezzi nel loro repertorio.

Nikolaj Girševič Kapustin (in russo: Николай Гиршевич Капустин?
Horlivka22 novembre 1937)
è un pianista e compositore ucraino.

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data ultima modifica sito

05  agosto  2018

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