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1.- Linee semplici senza svolazzi.

Avete scelto la chiave con la minore possibilità di fallimento. La scelta indica la vostra personalità razionale, determinata e analitica. È la chiave più comune, ma anche quella che ha provato più volte la sua efficacia nell’ aprire le porte. Ciononostante, dietro la sua apparenza sicura, può essere che si nasconda un certo quantitativo di fragilità.

2.- Forti e imponenti

Questa chiave potrebbe rassomigliare a qualche genere di videogioco medievale o di fantascienza dove bisogna aprire il lucchetto di un castello magico. Ottenete qualsiasi cosa vi mettiate in testa di fare, siete carismatici, con un carattere forte, creativi e molto convincenti. Amate la vostra indipendenza e non potete sopportare di essere affezionati a qualcosa.

3. Idee chiare e sicurezza.

La punta di questa chiave è insolita e indica che coloro che la scelgono hanno una grande fiducia in sé stessi: se non ce l’hanno, non avrebbero mai scelto un oggetto che non possa soddisfare il loro bisogno di ‘aprire la serratura’. Vi divertite ad accettare le sfide, siete competitivi, come se vi sentiste di avere il controllo e godete delle sfide che vi assegnate.

4. Ottimista e felice.

Se scegliete la chiave con il quadrifoglio, avete una personalità gioiosa, stabile e ottimista. D’altra parte, tendete ad essere impulsivi e distratti; vi cacciate nei guai senza neanche accorgervene.

5. Sognatori e creativi.

Avete notato l’enorme somiglianza tra questa chiave e quella che Alice ha usato per aprire le porte nel cartone Disney “Alice nel Paese delle Meraviglie”? Scegliere questa chiave appariscente e ornamentale corrisponde con l’avere una personalità originale, fantasiosa ed emotiva, sono persone che probabilmente lasciano il segno in qualsiasi cosa facciano. Tale singolarità può provocare loro, a volte, un senso di incomprensione e di esclusione dal gruppo.

6. Metodici e logici.

Le linee dritte e la mancanza di svolazzi su questa chiave contrasta con le decorazioni della precedente, ciò significa che coloro che l’hanno scelta sono l’opposto di coloro che hanno scelto la numero 5. Siete razionali, con una grande abilità nel concentrarvi e non avete paura di lasciare la vostra zona di sicurezza. Siete molto leali e richiedete lo stesso grado di impegno dagli altri.

secolo           XIX°                                         XX°                                                         XXI°

mi accingo ad approfondire, tramite internet e qualche suo scritto, tipo " la voce del silenzio " la vita e l' opera di Madame Bavatsky, che ho incrociato sporadicamente in passato, ma di cui so ben poco e non so se ho a che fare con i si dice e gli accadde o altro riguardo alla sua vita, che da una prima ricognizione non fu delle più fortunate, anzi ad un primo acchito sembra la vita di una scriteriata, illusa e discontinua donna, ma se ci entri dentro, soprattutto attraverso scritti, aneddoti, frequentazioni e accadimenti, allora ti si erge a misterioso modello di unicità e di interessante esempio di come l' uomo sia ancora creatura non del tutto decifrata e decifrabile . . . . . . vediamo se la Teosofia che Lei propugnava e alimentava possa darmi qualche interessante spunto di chiarificazione . . . . . . .   quindi inizio il cammino con questa particolare, enigmatica DONNA:

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                                                               Helena   Petrovna   Blavatsky

generalmente la storia assolve questa donna e studiosa, considerandola geniale, sincera, appassionata e generosa, ma molte ombre e punti oscuri tutt' ora la rendono assai poco risolta

e spiegata, soprattutto se attingiamo a fonti agiografiche come quelle della società teosofica . . . . .

tra un po' anche io avro' un mio parere e lo scrivero' qui di seguito . . . . . 

In particolare, la teosofia è la dottrina propugnata dalla Società Teosofica, fondata nel 1875 a New York da Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), che appunto si proponeva di divulgare il pensiero teosofico, secondo il quale tutte le religioni deriverebbero da un'unica verità divina.

17-11-1875

I due triangoli equilateri intrecciati, considerati nella religione ebraica come 'Sigillo di Salomone' o 'Stella di David' rappresentano il triplice aspetto divino nella duplice manifestazione: Il triangolo bianco con il vertice verso l'alto rappresenta nel Cristianesimo le Tre Persone divine: Padre, Figlio e Spirito Santo; nell'Induismo: Brahma, Vishnu e Shiva (Creatore, Conservatore e Trasformatore), mentre nella religione egizia antica rappresentano Oro, Iside e Osiride. 

Il triangolo equilatero con il vertice in basso (nero), riflesso del precedente, rappresenta la discesa del divino nella materia: Sé inferiore, Manas (concreto), astrale e fisico. 

I due triangoli perfettamente intrecciati rappresentano l'equilibrio tra il Sé Superiore e il Sé Inferiore. 

La Croce Ansata, detta in egizio Ankh = Vita, è un simbolo che risale alla più remota antichità poiché lo troviamo sui monumenti dell'antico Egitto. 
La Croce Ansata indica la resurrezione dello spirito dalla materia o il trionfo della vita sulla morte. 
Il concetto della 'resurrezione' lo riscontriamo in tutte le grandi religioni del mondo. 
Il Serpente è il simbolo della saggezza. 
Gli indiani lo chiamano 'naga', cioé serpente, ma anche 'saggio' e così pure Gesù disse ai discepoli di essere 'saggi come serpenti'. 
Il serpente che si morde la coda formando un cerchio è il simbolo dell'eternità, il principio e la fine, l'alfa e l'omega, la causa e l'effetto. 
Il simbolo del serpente con il suo modo di avanzare sinusoidale allude alla natura vibratoria dell'etere cosmico. 
La Svastika (parola sanscrita che significa: su = benedetto + astika = essere, dal verbo 'as' quindi 'che sia prospero'. 
Tale simbolo usato dai buddisti e jainisti come pure dalle altre religioni dai tempi più remoti è considerato un talismano o portafortuna. 
Ovviamente non ha alcun rapporto con gli eventi politici recenti o passati. 
La direzione del movimento allude rispettivamente all'evoluzione, alla creazione, alla dissoluzione. 
Il Monogramma che sovrasta l'emblema della Società Teosofica rappresenta le tre lettere sanscrite A U M e si pronuncia OM o anche AUM ed è la sillaba sacra che indica il Logos creatore dell'Universo. 
In tibetano la stessa sillaba si pronuncia HUM e fa parte dei 'mantram'ed inni sacri indiani e tibetani. 
L'iscrizione intorno all'emblema: 'Non vi è religione superiore alla verità' è un'impropria traduzione del motto del Maharajah di Benares: 'Satyat nasti paro dharmah', dove la parola 'dharmah', intraducibile nelle lingue occidentali, è resa con 'religione' ma indicherebbe piuttosto 'il dovere religioso' o 'il dovere morale'.

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