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Salve lettori e interlocutori del nostro pianeta, oramai raggiungibile facilmente con l' ausilio del WORD WIDE WEB.

Io, come tutti voi, sono un impasto interagente di onde e materia, di energia e lavoro, di sensazioni e reazioni . . . . . 

io sono il frutto della trasmissione di dati dai genitori e dagli avi a me, io sono il mescolamento che hanno in sè i miei figli, io infine sono il risultato dell' educazione accettata o rifiutata, delle esperienze felici e tristi, dei successi ottenuti o perduti . . . . . .

Io volendo parlarvi per ricevere più che per dare, vi racconto le mie occasioni perchè stimolino in voi ripulse o potenziamenti, critiche e dinieghi ma, come ovviamente preferisco, consensi e condivisioni, che per me sono linfa e motivo, sono rilancio e approfondimento, sono in una sola parola ONDA !

Volete uno dei tanti esempi? E' da un anno ormai che sono afflitto insieme  a mia moglie da una strisciante invasione, in casa, delle ora famose " cimici da letto " CIMEX LECTULARIUS "...... non riuscendo anche se apparentemente sembrerebbe, a liquidarle definitivamente dopo che ci abbiamo provato e credevamo di esserci  riusciti. . . 

Esse sono ancora tra i piedi e pungono, succhiano, figliano, bivaccano,in casa nostra scoprendone per caso una ogni tanto nascosta   nei risvolti del coprimaterasso o nel divano . . . . con mia moglie che gira grattandosi e con macchie rosse sulla pelle, mentre io no, ma sicuramente per una mia minore reazione alle punture che mi hanno praticato la notte . . . .

SAPPIAMO QUASI TUTTO DELLE CIMICI DA LETTO, ADDIRITTURA LE VARIANTI DI SPECIE O SOTTOSPECIE MA NON SAPPIAMO COME ANDRA' A FINIRE , NON VOLENDO RICORRERE ALL' ESERCITO DEI PROFESSIONISTI CHE E' SICURAMENTE CAPACE DI ERADICARE IL FASTIDIO, MA E' ANCHE CAPACE DI FARTI SPENDERE PER IL PUNTIGLIOSO E LUNGO INTERVENTO ANCHE 2.000 EURO CIRCA . . . . . .

​

l' arma totale!

una sua partente stretta: quella tropicale:

cimex hemipterus

questa puzzona qui, si chiama anche lei comunemente "cimice"

( Nezara Viridula )

ma non c' entra niente con quelle già citate, è un altro genere d' insetto, per esempio non succhia sangue, lecca cose vegetali . . . 

l' arma estrema!

N2 liquid

CASA NOSTRA ANCHE QUESTO ANNO E' QUASI UN CAMPO DI BATTAGLIA, con morti e feriti, armi e irrorazioni, giochi di furbizia e trappole, previsioni e prevenzioni . . . . . ma la guerra non l' abbiamo ancora certo vinta . . . .  bene, passando sopra alle litigate fra me e mia moglie su atteggiamenti, metodi e interventi, un po' come fossimo due generali in conflitto di pensiero, azione, strategia e tattica . . .  , veniamo all' aggiornamento ( bollettino di guerra ) . . . 

in vista l' arrivo dell' arma totale, l' eradicator CIMEX ( 180° di vapore secco )

ricoperti sapientemente i divani con plastica sigillante . . 

isolato il letto . . . 

spruzzato miscugli vari, anche quelli regalatici dall'   A.T.S.  di Bergamo . . . 

attivato il vaporetto più e più volte . . 

giustiziato le cimici adulte trovate . . . . 

adesso consideriamo anche il " trasporto "   di cui potrebbero rendersi complici il nostro cane e il nostro gatto . . . . .

.......e vediamo un po' il NEMICO. . . . 

​

BROOKE
Ecco la Top Ten delle canzoni più rilassanti che dovresti conoscere:

1. Marconi Union – Weightless

2. Airstream – Electra

3. DJ Shah – Mellomaniac (Chill Out Mix)

4. Enya – Watermark

5. Coldplay – Strawberry Swing

6. Barcelona – Please Don’t Go

7. All Saints – Pure Shores

8. Adelev Someone Like You

9. Mozart – Canzonetta Sull’aria

10. Cafe Del Mar – We Can Fly

1973                                                                                                                                        2017

forse stanno maturando i tempi per una riscrittura più consona al vero della esperienza di Gesù detto il CRISTO in terra . . . . . . .

I
 M
   P
    E
      R
        D
          I
           B
              I
                L
                   E

lei Fiorella, quando canta, sembra far vivere le parole . . lui Stefano, quando suona il piano, sembra acqua che scorre armoniosa e continua, come ruscello gira per le pietre, accarezza erbe e pesci, spumeggia nei salti, confluisce in acqua più grande e profonda . . . . . . . . . .

la canzone poi, d' origine brasiliana, mirabilmente tradotta da Ivano Fossati è quasi trattato di teologia . . . .

​

Ah che sarà che sarà che vanno sospirando nelle alcove 


che vanno sussurrando in versi e strofe che vanno combinando in fondo al buio 


che gira nelle teste e nelle parole che accende candele nelle processioni 


che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati che con certezza 


sta nella natura nella bellezza quel che non ha ragione ne mai ce l'avrà 


quel che non ha rimedio ne mai ce l'avrà quel che non ha misura. 


Ah che sarà che sarà che vive nell'idea di questi amanti che cantano 


i poeti più deliranti 


che giurano i profeti ubriacati che sta sul cammino dei mutilati 


e nella fantasia degli infelici che sta nel dai e dai delle meretrici 


nel piano derelitto dei bambini ah che sarà che sarà 


quel che non ha decenza ne mai ce l'avrà 


quel che non ha censura ne mai ce l'avrà quel che non ha ragione. 


Ah che sarà che sarà che tutti i loro avvisi non potranno evitare 


che tutte le risate andranno a sfidare che tutte le campane andranno a cantare 


e tutti i figli insieme a consacrare e tutti i figli insieme a purificare 


e i nostri destini ad incontrare perfino il Padre Eterno da cosi' lontano 


guardando quell'inferno dovrà benedire quel che non ha governo ne mai ce l'avrà 


quel che non ha vergogna ne mai ce l'avrà quel che non ha giudizio. 


Ah che sarà che sarà quel che non ha governo ne mai ce l'avrà 


quel che non ha vergogna ne mai ce l'avrà quel che non ha giudizio. 


Ah che sarà che sarà quel che non ha governo ne mai ce l'avrà 


quel che non ha vergogna ne mai ce l'avrà quel che non ha giudizio. 

​

“O que será que será
que andam suspirando pelas alcovas
que andam sussurando em versos e trovas
que andam combinando no breu das tocas
que anda nas cabeças, anda nas bocas
que andam acendendo velas nos becos
que estão falando alto pelos botecos
que gritam nos mercados, que com certeza
está na natureza, será que será
o que não tem certeza, nem nunca terá
o que não tem conserto, nem nunca terá
o que não tem tamanho

 

O que será que será
que vive nas idéias desses amantes
que cantam os poetas mais delirantes
que juram os profetas embriagados
que está na romaria dos mutilados
que está na fantasia dos infelizes
que está no dia-a-dia das meretrizes
no plano dos bandidos, dos desvalidos
em todos os sentidos, será que será
o que não tem decéncia, nem nunca terá
o que não tem censura, nem nunca terá
o que não faz sentido

O que será que será
que todos os avisos não vão evitar
porque todos os risos vão desafiar
porque todos os sinos irão repicar
porque todos os hinos irão consagrar
e todos os meninos vão desembestar
e todos os destinos irão se encontrar
e o mesmo Padre Eterno que nunca foi lá
olhando aquele inferno, vai abbençoar
o que não tem governo, nem nunca terá
o que não tem vergonha nem nunca terá
o que não tem juízo”.

sogno

che lo spirito mistico

che i pensieri acquietati

nella contemplazione

del mare che sale e scende

a ritmo

e non curante degli umani

facciano fiorire

nell' intimo

di chi vive questa esperienza

la breve ma intensa

percezione

di un DIO che ci ha fatto

di messaggeri che ci hanno aiutato

di controllori

che processano e soppesano

anche se a noi non sembra

le nostre azioni

dalle più bieche

alle più nobili

e che

chi muore presto e soffrendo

sia riempito

di regali

compensatori

nell' altra stanza

dove è andato

mentre noi ancora qui

pregustiamo ringraziando

il tempo che ci è comunque concesso

ma che non dobbiamo sentire

come contenitore di piaceri e sopraffazioni

ma scrigno di armonie

a metronomo!

​

bàtti batti Bònzo, pìcchia bèl tamburìno, sconquàssa pèlli e piàtti . . ma mi sai dire perchè hai distrutto te ?

Forse era ingestibile il tuo enorme spirito percussivo!

Forse sei stato fedele a te stesso !!!!

Quando e sè tornerai . . .  la batteria di nuovo cantare farai . . 

ma stavolta ròmpici i tìmpani un po' più di tempo , OK?

  1965

  1985

I Provos, erano la frangia olandese (nata in Olanda) del movimento studentesco, che come dice il nome, agivano attraverso atti provocatori

" Questa domenica in Settembre non sarebbe pesata così,
l' estate finiva più "nature" vent' anni fa o giù di lì...
Con l' incoscienza dentro al basso ventre e alcuni audaci, in tasca "l'Unità",
la paghi tutta, e a prezzi d' inflazione, quella che chiaman la maturità...

Ma tu non sei cambiata di molto anche se adesso è al vento quello che
io per vederlo ci ho impiegato tanto filosofando pure sui perchè,
ma tu non sei cambiata di tanto e se cos' è un orgasmo ora lo sai
potrai capire i miei vent' anni allora, i quasi cento adesso capirai...

Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla povertà,
non era la rivolta permanente: diciamo che non c' era e tanto fa.
Portavo una coscienza immacolata che tu tendevi a uccidere, però
inutilmente ti ci sei provata con foto di famiglia o paletò...

E quanto son cambiato da allora e l'eskimo che conoscevi tu
lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi più,
bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà:
tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent' anni fa!

Ricordi fui con te a Santa Lucia, al portico dei Servi per Natale,
credevo che Bologna fosse mia: ballammo insieme all' anno o a Carnevale.
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno che non ne fece un dramma o non lo so,
ma con i miei maglioni ero a disagio e mi pesava quel tuo paletò...

Ma avevo la rivolta fra le dita, dei soldi in tasca niente e tu lo sai
e mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai!
Perchè mi amavi non l' ho mai capito così diverso da quei tuoi cliché,
perchè fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me...

Infatti i fiori della prima volta non c' erano già più nel sessantotto,
scoppiava finalmente la rivolta oppure in qualche modo mi ero rotto,
tu li aspettavi ancora, ma io già urlavo che Dio era morto, a monte, ma però
contro il sistema anch' io mi ribellavo cioè, sognando Dylan e i provos...

E Gianni, ritornato da Londra, a lungo ci parlò dell' LSD,
tenne una quasi conferenza colta sul suo viaggio di nozze stile freak
e noi non l' avevamo mai fatto e noi che non l' avremmo fatto mai,
quell' erba ci cresceva tutt' attorno, per noi crescevan solo i nostri guai...

Forse ci consolava far l' amore, ma precari in quel senso si era già
un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la città.
L'amore fatto alla "boia d' un Giuda" e al freddo in quella stanza di altri e spoglia:
vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia!

E adesso che potremmo anche farlo e adesso che problemi non ne ho,
che nostalgia per quelli contro un muro o dentro a un cine o là dove si può...
E adesso che sappiam quasi tutto e adesso che problemi non ne hai,
per nostalgia, lo rifaremmo in piedi scordando la moquette stile e l'Hi-Fi...

Diciamolo per dire, ma davvero si ride per non piangere perchè
se penso a quella che eri, a quel che ero, che compassione che ho per me e per te.
Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi là,
sarà per aver quindici anni in meno o avere tutto per possibilità...

Perchè a vent' anni è tutto ancora intero, perchè a vent' anni è tutto chi lo sa,
a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' età,
oppure allora si era solo noi non c' entra o meno quella gioventù:
di discussioni, caroselli, eroi quel ch'è rimasto dimmelo un po' tu...

E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire
come le tante via, distrattamente, a cercare di fare o di capire.
Forse lo stan pensando anche gli amici, gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,
giocando a dire che si era più felici, pensando a chi s' è perso o no a quei party...

Ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai,
io, come sempre, faccio quel che posso, domani poi ci penserò se mai
ed io ti canterò questa canzone uguale a tante che già ti cantai:
ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime oramai..."

 . .  poi dici che senti una spontanea antipatia per certe persone . . . quelle " secchione ", quelle che dividono l' umanità in buoni o cattivi, quelle che idolatrano le persone di successo e storcono il naso davanti al puzzo dell' indigenza, al parere contrario, al coraggio di non sentirsi " per bene " . . . .  io quindi dovrei vergognarmi come " mezza tacca da tastiera " e loro, quelli che la usano come me e magari amano provocare,  no, non mezze tacche, ma illuminati . . . !  Loro sono, credo, frustrati da tastiera, seguaci del brillio, moralisti del . . .e qui la parolaccia quasi mi sfugge dalle dita, ma mi trattengo, rimango solo a provare l' antipatia spontanea per i " primi della classe " di una scuola falsa, arrivista, ipocrita e di parte ( naturalmente quella per ora vincente ). . . quanto a DI MAIO, guai a perdonargli un successo mai meritato!  ah ah !!!!

IO, tutto sommato, preferisco lo stesso caffè su tazze diverse anzichè caffè diversi su tazze uguali !

Ma guarda quante stelle questa sera
fino alla linea curva d'orizzonte
ellissi cieca e sorda del mistero
là dietro al monte
si fingono animali favolosi
pescatori che lanciano le reti
re barbari o cavalli corridori
lungo i pianeti
e sembrano invitarci da lontano
per svelarci il mistero delle cose
o spiegarci che sempre camminiamo
fra morte e rose
o confonderci tutto e ricordarci
che siamo poco, che non siamo niente
e che è solo un pulsare illimitato
ma indifferente.

                               Francesco Guccini 15/8/2017

vorrei assomigliare almeno per un centesimo a musicisti come

GIL DOR   

NOA

STING

e tanti altri, veramente eccellenza per chi ascolta e partecipa  . . . . . 

commento di Mariocase  21 agosto :

una domanda: il testo di questo articolo è frutto della tua testa e della tua penna? Direi una visione coi piedi per terra che lì per lì, ti mette a terra anche tutto il resto ah ah . . .beh L'Italia esiste anche per cose uniche e geniali, trasandate ma si intravvede ancora la magnificenza che un dì espressero . . . " Lacky ITALIA" come il tuo nome,  speriamo ancora, ma resta l' opinione che ho testè letto e che voglio riportare nel mio sito personale se permetti . . . .  ciao!

E se domani, alla fine di questa storia, iniziata nel 1861, funestata dalla partecipazione a due guerre mondiali e,  a guerre coloniali di ogni tipo, dalla Libia all'Etiopia?                                      
Una storia brutale, la cui memoria non ci porta a gonfiare il petto, ma ad abbassare la testa?          
Percorsa da atti terroristici inauditi per una democrazia assistiti affettuosamente dai servizi deviati(?) dello Stato.                                                                                                                  
Quale Stato?                                                                                                                               
La parola "Stato" di fronte alla quale ci si alzava in piedi e si salutava la bandiera è diventata un ignobile raccoglitore di interessi privati gestito dalle maitresse dei partiti.                                           
E se domani, quello che ci ostiniamo a chiamare Italia ci unisce in un sogno?                                  
In una speranza?                                                                                                                       
In una qualunque maledetta cosa che ci spinga a condividere questo territorio che si allunga nel Mediterraneo, ci apparisse per quello che è diventata,                                                                     
una buffonata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme?       
E se domani i Veneti, i Friulani, i Triestini, i Siciliani, i Sardi, i Lombardi non sentissero più alcuna necessità di rimanere all'interno di un incubo dove la democrazia è scomparsa?                                
Un signore di settantasei anni decide le sorti della Nazione e un imbarazzante venditore di pentole si atteggia a presidente del Consiglio,                                                                                             massacrata di tasse, di burocrazia che ti spinge a fuggire all'estero o a suicidarti.                               
Senza sovranità monetaria, territoriale, fiscale, con le imprese che muoiono come mosche.                 
E se domani, invece di emigrare all'estero come hanno fatto i giovani laureati e diplomati a centinaia di migliaia in questi anni o,  di "delocalizzare" le imprese a migliaia, qualcuno si stancasse e dicesse "Basta!" con questa Italia, al Sud come al Nord?                                                                          
Ci sarebbe un effetto domino.                                                                                                        
Il castello di carte costruito su infinite leggi e istituzioni chiamato Italia scomparirebbe.                    
E' ormai chiaro che l'Italia non può essere gestita da Roma da partiti inconcludenti.                       
Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi,                                                                                 
uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino.                                                 
Una pura rappresentazione senza significato.                                                                                 
Per far funzionare l'Italia è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni recuperando l'identità di Stati millenari,                                                                                        
come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie.                                                           
E se domani fosse troppo tardi?                                                                                                     
Se ci fosse un referendum per l'annessione della Lombardia alla Svizzera, dell'autonomia della Sardegna o del congiungimento della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige alla Francia e all'Austria?      
Ci sarebbe un plebiscito per andarsene.                                                                      
                    
E se domani...                                                                                                                              
^Saluti senza Se^              
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Pesaro per la musica

Gioachino Rossini, o Gioacchino, al battesimo Giovacchino Antonio Rossini

 (Pesaro29 febbraio 1792

permettetemi di accostare a questo immenso talento pesarese alcuni suoi concittadini viventi che stanno onorando la musica . . .non consideratemi blasfemo . .!

Raffaele Gualazzi (Urbino, 11 novembre 1981)

Matthew Lee, nome d'arte di Matteo Orizi (Pesaro, 6 gennaio 1982),

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