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Federico

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                                                                                          Pedro

                                                                                          Diego

prevalenza di figli e nipoti maschi !

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età media : 23 anni

​

lauree: 5 (scienze comunicazione, ingegneria, arte e lingue, medicina . . . . )

nel 1970 a luglio terminavo con notevole fatica e affanno i cinque anni di liceo classico. Ero passato per essere uno dei più diligenti fino al quinto ginnasio e poi dal 1° liceo fino al 3° anno ero diventato quasi una " chiàvica " per impreparazione, ingenuità, contorsioni mentali e contraddizioni comportamentali con stranezze fisiche e sociali . . . . insomma la crisi adolescenziale . . . . Ero stato rimandato, avevo preso lezioni private di matematica, fino ai 18 anni non sapevo neanche che eravamo fatti di cellule e che cosa fosse un atomo . . . . non avevo che un amico in classe, non ero cercato dalle ragazze  e inoltre mal sopportato, pensavo in modo romantico o al contrario cinico, mi appassionavo o avevo mille paure, non riuscivo a tuffarmi nelle trasgressioni ma mi comportavo in modo stranamente e eccentricamente trasgressivo . . avevo un iceberg di sogni e speranze, un attaccamento strano ma forte all' arte e alla comunicazione creativa, imitavo chiunque mi piacesse, mi nascondevo quasi come un lupetto omega . . . . .  poi in estate scattò la rivincita: mi dissi: " ma a me cosa piace? "  ma certo! La natura, la vita, gli animali, le piante, la ricerca e la voglia di inventare, sperimentare, capire, conoscere, distinguermi, trovare un complice che come me potesse provare a costruire  il se stesso reperito nel profondo e nel buio . . .  mi abbinai ad un amico coetaneo che decise con me di frequentare BIOLOGIA all' Università e da quel momento mi ricostruii su basi strettamente naturalistiche, esperienziali e scientifiche di tipo darwiniano, tanto da innamorarmi anche della ottima musica del Banco del Mutuo Soccorso, che proprio di Darwin aveva cantato e suonato . . .io intanto scoprivo, la genetica, l' eco - e l' eto - logia, la chimica, la fisica, le compagne e i compagni d' Università, la vita studentesca  in camera ammobiliata . . . . Passarono cinque sei anni nei quali diventai quello che studiavo e ci credevo pure . .begli anni! Ora sapevo di cellule e atomi, di ambiente e inquinamento, di meccaniche fisiologiche  e patologiche, di innumerevoli specie d' animali e piante, di personaggi che avevano fatto la storia delle scienze e di nuovi insegnanti, nuove scoperte, nuove interazioni fra studio e tecnologia, fra persone e personale, fra dotti e ignoranti, fra, come diceva un mio amico tipografo, mani che lavorano e mani da sega !!!! 

Potevo addirittura diventare parte di coloro che hanno le competenze professionali per interpretare e interagire con politica, economia, amministrazioni e Istituti . . . . .

E allora? Ecco dietro l' angolo la nuova crisi: come connettere il mio sapere teorico con le richieste ambientali e sociali? A che gruppo, club, congrega, squadra, team o cordata, potevo abbinarmi o associarmi ? Chi si sarebbe accorto fra quelli che contavano di quanto fossi utile e credibile IO ? La risposta fu : NESSUNO,  praticamente nessuno! E così scatta la disoccupazione, lo scavalcamento, la sottovalutazione e il superfluo che potevo rappresentare in fin dei conti . . .  A che serviva quel 110 su 110  e lode conseguito? Ah Ah Ah !

 Però qui l' orgoglio e la tenacia si fecero sentire, la flessibilità di un cervello e di un cuore giovani si fecero strumenti, le iniziali belle speranze si trasformarono velocemente in meccanismi da vivere e trasmettere . . . . et cetera et cetera et cetera . . . . 

Perchè questa introduzione ? Perchè oggi voglio spiegare tramite il passato come ripartire da adesso, da un presente compiuto e mutato rispetto ad allora . . . .  Io credevo al DNA scoperta del 1953, alla realtà oggettiva interpretata dalle formule matematiche e dai teoremi insieme alle valutazioni ipotetiche che diventavano, tramite gli esperimenti alla Galileo, TESI e TEORIE, criteri di intervento e di oggettivazione . . . 

Per farla breve: ieri ero tutto darwiniano, tutto evoluzionista, tutto determinista, preventivo, sperimentale e meccanico . . . oggi dopo le crisi che mediamente mi hanno assalito ogni sette anni sto diventando per così dire . . . quantico, possibilista, creazionista condizionato, epigenetista dell' ultim' ora e mi assale la nuova passione per gente come: Bohm e Bohr, Sitchin e Icke, Assange e  altri eminenti "bastian contrari"!

Fatico un po' ma continuo a tentare una sintesi tra quello che mi ha formato e quello che vado scoprendo con letture, incontri e sensazioni interrogative e personalizzate . .  è più credibie la genetica organica e mendeliana oppure l' astro nascente Lipton che propone la EPIGENETICA interattiva?

la zia

il nipote

DNA e interazione ambientale con possibile modifica delle strutture molecolari . . . . . 

La cooperazione degli spermatozoi favorisce uno di loro che feconderà l' ovulo . . . . 

il bambino/a nasce con nove mesi in memoria, per le sensazioni veicolate dal sangue e dagli umori della madre nel periodo di gestazione uterina . . . . 

Immesso nell' ambiente, inizia la raccolta dati sensoriali e affettivi . . .

risponde con comandi nervosi e muscolari in parte già esistenti, in parte spontanei, in parte appresi . . 

il DNA resta lo stesso, ma stimolato da molecole e da enzimi può mutare, accendere o spegnere porzioni di sè, recuperare filamenti staccati o persi ecc. . . 

Può procedere con riparazioni o nuove sintesi, può consolidarsi o indebolirsi, può dialogare o impuntarsi, può riprodursi tante e tane volte  . . . . . 

se ne verrà mai a capo? Per ora si sta accumulando una congerie variegatissima di scoperte, ipotesi, esperimenti, creazioni e modifiche . . . . al fine di arrivare a dirigere con intelligenza e misura, con opportunismo e forzatura, con rispetto e tensione al miglioramento, quella mirabile macromolecola di desossiribosio acido nucleico!

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