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Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia disponibile sul suo pianeta d'origine (4x1016 watt).
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Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt).
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Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt)
nella formula: K rappresenta il livello di civiltà della scala e W i watt utilizzati.
Secondo questo metodo la civiltà umana sarebbe ad un livello di 0,71.

Seguendo la progressione esponenziale sono stati estrapolati ulteriori tipi di civiltà ancora più avanzate:
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Tipo IV: in grado di controllare tutta l'energia di un superammasso di galassie (circa 1046 watt)
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Tipo V: in grado di disporre dell'energia dell'intero universo visibile (circa 1056 watt). Una civiltà di questo livello è probabilmente ipotizzabile nell'ambito della teoria del punto Omega di Frank Tipler
Civiltà ancora più avanzate sono state immaginate nella fantascienza:
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Tipo VI: livello energetico di più universi (1066 watt), con la possibilità di alterare le leggi della fisica su ciascuno degli universi multipli.
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Tipo VII: esseri con capacità di creare universi a volontà e di utilizzarli tutti come fonti energetiche (un esempio è dato nel racconto di fantascienza L'ultima domanda di Isaac Asimov).
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Tipo VIII: esseri superiori capaci di creare universi a proprio piacimento, ma che attingono energia da fonti non-cosmiche.
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Tipo IX: esseri estremamente superiori capaci di creare oggetti non-cosmici che utilizzano come fonte primaria di energia.
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Tipo X: esseri che hanno raggiunto una capacità tecnologica tale d'aver abbandonato il mondo cosmico come lo conosciamo per continuare a vivere ed evolversi in "universi" non-cosmici creati da loro stessi, al di fuori delle nostre leggi fisiche e quantistiche, ipoteticamente parlando questi esseri possono essere realmente considerati degli Dei nel senso stretto della parola.
Le entità di tipo VI fino a tipo X possono (dal nostro punto di vista) essere considerate "divinità".
zona NGC1052
galassia DF2


Molti vivono
di sensi e relazioni
di cibi e tradizioni
molti alzano lo sguardo
verso il cielo di notte
e vedono nero trapuntato
di esili luci
molti
invece
scrutano
si domandano
scoprono
immaginano
dimostrano
che quell' immenso nero
può spiegare
DIO, l' ALTRO, il prima, il dopo, il durante
può convincere
che dal quasi nulla
sorge il quasi tutto
che
dal quasi amore
sbocci
un collante universale
un' ansia di sapere
una consolazione di condividere
un' esperienza
per evolvere . . . . . . .
La scala di Kardašëv
è un metodo di classificazione delle civiltà
in funzione del loro livello tecnologico,
proposta nel 1964
dall'astronomo russo Nikolaj Kardašëv.



















