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Palinsesto pag 18 (aprile 2019)

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spinoso è il sapere, ma perchè rinunciare, cambia colore e avanza, fatti domande, attendi risposte o cercale . . . 

promemoria per aprile - maggio : 

-  continua il progetto Giglio&MarioCase per la realizzazioni di CD contenenti canzoni eseguite da Salvatore e da me . . . . 

- navigazione in rete tra facebook, youtube, sito personale (questo) e corrispondenza in e-mail . . . . 

- varie ed eventuali . . . . . . .

per i visitatori a questo sito e al mio canale youtube  raccomando  la consultazione della

- mappa del sito    qui   

“Lui è un vero uomo di nessun luogo
seduto sulla sua terra di nessun luogo
e fa tutti i suoi piani di nessun luogo
per nessuno

​

Non ha un punto di vista
non sa dove sta andando
non è un po’ come te e me?

​

Uomo di nessun luogo, ti prego ascoltami
tu non sai cosa ti stai perdendo
uomo di nessun luogo, il mondo è al tuo comando
lui è cieco come può essere
vede solo quello che vuole vedere
uomo di nessun luogo, non puoi vedermi affatto?

​

Uomo di nessun luogo non ti preoccupare,
prendi il tuo tempo, non ti affrettare
lascia perdere tutto finché qualcun altro
ti darà una mano”.

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Citazioni.

“Nowhere Man è un brano musicale del gruppo britannico The Beatles, pubblicato originariamente nell’album Rubber Soul del 1965 e immesso sul mercato come singolo dall’etichetta discografica statunitense Capitol Records il 21 febbraio dell’anno successivo. È la quarta canzone di John Lennon a parlare di sé: le precedenti erano state I’ll Cry Instead, I’m a Loser e Help!, apparse rispettivamente su A Hard Day’s Night, Beatles for Sale e sull’omonimo album. Lennon scrisse la canzone a Weybridge, nella sua casa. Aveva passato la notte a tentare di scrivere un nuovo brano per l’album, ma aveva fallito ed era andato a letto. Allora iniziò a pensare come un “uomo inesistente”. Nacque contemporaneamente sia il testo che la musica. Nowhere Man, assieme a In My Life(entrambe registrate negli stessi giorni), costituisce il primo tentativo originale dei Beatles di comporre un brano uscendo dalle consuete tematiche sentimentali. Il bridge, ripetuto tre volte, è ispirato al ritornello di I Feel Fine.
I primi due nastri della canzone sono stati registrati il 21 ottobre 1965; l’indomani, il brano ha avuto un rifacimento per un totale complessivo di cinque nastri. Il migliore è stato considerato il quarto, sul quale sono state svolte alcune sovraincisioni. Risultano pregevoli la parte di basso e l’assolo di chitarra solista. In Inghilterra è apparso sull’album Rubber Soul e in seguito sull’EP Nowhere Man. Quest’ultimo ha avuto una posizione relativamente bassa in classifica, arrivato al quarto posto. È stato l’ultimo EP dei Beatles di brani già pubblicati, prima del loro scioglimento. In molti stati è stato pubblicato come singolo, con What Goes On come lato B. In Canada è arrivato al primo posto, negli USA e in Germania terzo e in Austria ottavo. È stata l’unica canzone, oltre a If I Needed Someone, di Rubber Soul ad apparire nei live della band”.

(Wikipedia, voce Nowhere Man (brano musicale))

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Cosa pensereste se vi dicessi che l’Umanità convive da millenni con una forma di vita completamente diversa da essa; e che questa forma di vita, pur di moltiplicarsi e prosperare, ha indotto gli uomini a cambiare radicalmente la loro esistenza, affrontare viaggi lunghi e pericolosissimi, dato l’avvio a processi che hanno cambiato gli equilibri geopolitici mondiali per sempre? Non sto parlando degli alieni, ma delle piante. Non di fantascienza, ma di agricoltura. Non di dimensioni parallele, ma di cibo. Seguiamo le avventure dell’Homo sapiens attraverso i diversi cibi addomesticati, scoperti, scambiati, temuti, venerati, mangiati. Ci sposteremo dal vecchio al nuovo mondo (e viceversa). Si narrerà di cibi che solleticano il palato e di altri che salvano dalla fame. E se, come nei migliori film di fantascienza, ipotizzassimo che questa forma di vita voglia comunicare con noi? Cosa vogliono dirci le piante? O meglio, cosa hanno da insegnarci? Possiamo renderle simboli di vizi e virtù umani, in una sorta di inedito, esilarante “bestiario vegetale”?

Roberto Mercadini

“Sono un poeta, un monologhista, un narratore. Io recito poesie. Ma prima recito monologhi sulle poesie che recito. Io racconto storie. Ma dopo racconto storie sulle storie che racconto. E sembro tutto tranne un poeta. Dicono. Io, dicono, sono molte cose diverse tutte assieme” Roberto Mercadini è nato a Cesena nel 1978. Con oltre 150 date all’anno, porta in giro per la Romagna e per il resto d’Italia i suoi spettacoli di narrazione e i suoi monologhi poetici. Su temi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità. Si definisce “poeta parlante”. E’ interessato al legame fra scrittura e oralità e a trovare mezzi alternativi per la diffusione e la fruizione della poesia.

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 NOWHERE  . . . da nessuna parte . . .  non luogo . . . . indeciso dove dirigermi . . . restare fermo alle intemperie o protetto e nascosto . . .  padrone di tecniche, conoscenze, qualità e passioni . .  molto attenuate, se non perse o sopite . . . . .  abbarbicato a qualche certezza, ma estremamente bisognoso di condivisioni e apprezzamenti . .  solo meritati comunque !  . . . . .  salute traballante e sempre in forse, ma anche compatibile con l' indipendenza . . . .  NOWHERE . . .  la mente che non dirige direttamente il resto del corpo . . . . beh andiamo a vedere la tele . . forse qualche via utile si troverà !

forse ho trovato una mezza soluzione al mio insoddisfacente rapporto con le persone. Pur tenendo molto ad esso forse è meglio che mi concentri sulle COSE che mi appartengono o con cui ho rapporto . .  quelle non interagiscono se non attivate curate migliorate da me e così rapportandomi ad esse molto più che alle persone da esse posso ricavare un po' di soddisfazione!!!!!

è l' ora di interessarsi e di approfondire la vicenda di PAOLO FERRARO!

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Francesco Amodeo:

la matrix europea

il programma di Francesco ? : proporre il contrario delle norme fatte passare in questi ultimi 20 anni dal potere finanziario colluso con quello politico e marcàto  Lobby bilderberghiana e consimili         

a quattro anni dal mio pensionamento, incomincio ad avvertire un decadimento di idee, di preparazione, di formulazione, di motivazioni, di senso del dovere, del piacere, del potere . . . . . .insomma diventa prioritario ristudiare, aggiornarsi, scambiare, collegarsi, proporre e proporsi o comunque fare piccoli viaggetti tra il rinnovato sapere . .  ai miei tempi 1976 la biologia aveva spiccato il volo nel mondo dell' ultrapiccolo (DNA...PROTEINE... MECCANISMI BIOCHIMICI... ECOLOGIA  . . .  ma dopo 43 anni è più che evidente che le cose si siano evolute tantissimo e anche trasformate fino alla novità e all' inaspettato . . sia in campo elettronico sia in campo meccanico sia in quello della vita . . . . . .e io che faccio me ne sbatto?  Ma no, quindi pian pianino qualcosa la devo ristudiare o sperimentare . . . . . . vai sopra ai camaleonti e clicca per entrare nelle mie nuove acquisizioni in campi molteplici . . . . 

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Corrado Malanga il prof. visionario

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Marco Travaglio: un grande controverso giornalista

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Valerio Malvezzi: un economista umanista . . . .

quindi eretico per i neo-liberisti imperanti tutt' ora!

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Giorgio Cerquetti: se sei stressato o scontento fa sempre bene ascoltarlo nei suoi tanti e periodici video . . . . .

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Giorgio Cerquetti

Guru Nostrano

Gianfranco Pecoraro ( CarpeOro) l' esoterico

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Gianfranco

Carpeoro

un caro amico ritrovato dopo 40 anni, mi apre una congerie di interessi sopìti . . . . .   le nostre canzoni, la pittura, il commercio on-line, la storia di vite che si sviluppano anche inaspettatamente . . .   FABIO RANIERI . . .

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non sento il tempo

                                    non lo voglio sentire

non c' è deperimento

                      non lo voglio ammettere

non siamo separati

           siamo inevitabilmente collegati

anche se non lo vuoi

                          io e te, tu e lui, loro e gli altri

                  non si apre la forbice

                  fino a divaricarsi all' estremo

                  la forbice si chiude

                  perchè è nata per tagliare

PAZZI, con l' aria satolla sulla cravatta firmata

              alla discesa dell' aereo privato

IO VADO ANCORA A PIEDI

respiro, penso, contemplo, sorrido

                e dilapido

le BANCHE non mi servono

se non per custodire, incoraggiare, proporre,

ma   M A I    per speculare sulla bugia

         e sulla promessa

l' èra agognata a WOODSTOCK

                         deve riproporsi

            forse stavolta SEX, RUMORS, LSD e VIETNAM

           non diranno l' ultima parola

          non decreteranno l' ennesima sconfitta

         la tetra e sterile MORTE!

CALVARIO 78

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PIOGGIA n°3

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Massimo Mazzucco e Francesco Amodeo

due voci affidabili della controcultura!

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telefono casa perchè lì

ci sono le radici

​

telefono casa perchè

la memoria 

è importante

​

telefono casa perchè

è mio dovere

ma anche mio piacere

​

telefono casa

perchè è un peccato

lasciarla in rovina

​

telefono casa perchè

ancora quel viale

è un bel posto

​

telefono casa 

perchè essere

umbro è ancora

un onore

​

 . . . . . .

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mi piacerebbe come prossimo mio pianoforte  digitale !

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Il VIVO S7 PRO è il piano digitale stage DEXIBELL più popolare che offre i leggendari suoni di piano acustico ed elettrico disponibili in tutta la gamma DEXIBELL VIVO.
L’esclusiva tecnologia ‘T2L’ (True 2 Life), utilizzata in tutti gli strumenti DEXIBELL, costituisce una rivoluzione negli strumenti musicali digitali grazie a:
– Polifonia illimitata
– Audio a 24 bit e 48Khz
– Oltre 15 secondi di registrazione/campionamento in 3D surround.
– Combinazione delle tecnologie di “Sampling e Modelling” con algoritmi proprietari
Con una tastiera a 88 note graduata ‘Hammer Action’ 3 contatti, finitura Ebony/Ivory l’S7 PRO offre suoni ed effetti con la funzione “Seamless transition” funzionante durante il cambio di ‘patch’ o quando si richiamano nuovi suoni evitando l’indesiderato interruzione del suono o effetto attivo.
La memoria completa del VIVO S7 PRO, con oltre 113 suoni al massimo della qualità possibile, occupa 1.5 GB ed offre la possibilità di essere riconfigurata completamente utilizzando la libreria gratuita dei suoni disponibili sul sito DEXIBELL, inclusi gli incredibili nuovi PLATINUM, ma anche di attingere dalla libreria ‘on line’ dello standard “Sound Font” disponibile on line.
Il peso del VIVO S7 PRO è di soli 17,9 KG.

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Lucius Kuciano Brutus

17 aprile alle ore 09:57

GLI SBORNIA BONDS...
LA CRISI SPIEGATA a tutti IN MODO SEMPLICE

Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. 


Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni,       escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).

La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.

Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale.

Così il volume delle vendite aumenta ancora.

​

La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.

​

Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.

I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.

​

Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.

​

Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.

​

A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.

​

Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.

Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.

Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.

​

La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.

Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.

Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.

​

Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.

​

Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.

​

Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.

​

Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.

​

Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli    Sbornia Bond    alle cronache di     

 

questi anni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio —

​

In foto Helga Lovekaty


(Credeteci)

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                                                                  Tony Pagliuca

 

Ombra e...

ombra e luce, luce e ombra
come il dolce sta all’amaro
il bacio al tradimento?
Come plastica a vetro
e il solare al tetro

Forse come vita e morte,
debole e forte 
come il rumore sta al silenzio,
o le crome alle pause, ignote

aria e vuoto,
stallo e moto
detto e non detto
visibile invisibile

espirare, inspirare.
Indifferenza e amore
gioia e dolore
stima e invidia

l’insieme di luci 
annullano il buio
una sola candela 
muove mille ombre

l’ombra degli alberi
forma dei cerchi perfetti che girano attorno
l’ombrello è utile nella pioggia
ma o lo dimentichi o si rompe
l’ombrellone ti conviene se te lo porti da casa
oppure lo paghi salato

ombretto è femminile... a volte…
l’ombrina è buona cotta ma è fuori tema

il sole fa le ombre,ma
le ombre non sono sole

quando tutti si mettono in luce
meglio restare nell’ombra

l’ombra non ha i colori
perché li trattiene la luce

solo nel veneto
le ombre sono rosse o bianche

Ombretta è la bimba che muore
in Piccolo mondo antico

abitare all’ombra del campanile
è come un albero lungo i corsi d’acqua

l’esistenza è un mistero 
un mistero che preferisce stare nell’ombra
ma che è tutta la nostra fonte la luce

l’invidia è adombrare l’altro

amare l’altro è illuminare la sua parte più bella

Io non vivo senza te
vorrei essere la tua ombra

un’ombra furtiva a volte può

rasserenare e dare luce ad ogni ombra di dubbio.

considerazioni personali sul mondo del WEB

ho molti conoscenti e amici che hanno abbandonato i social o non interagiscono quasi più col computer e con le sue molteplici qualità e opportunità . . . . . . 

   io no, io continuo, io credo, io spero, che nella mia testa avvengano miglioramenti e non le temute estraneazioni e disillusioni, le possibili appiattiture e superficializzazioni delle idee e delle azioni.

.

   io NO, perchè ?

ecco alcune motivazioni soggettive, il meno possibile strumentali e bugiarde:

.

1) la enorme proposta di opinioni, materiali, fatti, interpretazioni, conflitti e contrapposizioni apparenti o reali, sono fonte di confusione e approssimazioni di giudizio, ma anche di possibilità di conoscenza di scenari plausibili e in atto continuo ed evoluzione seguibile . . . . . 

2) figure, suoni, recuperi dal passato, attualità mirabili compensano le bugie, le trappole, i millantamenti, le enfatizzazioni così presenti e così svianti . . . . 

3) l' esercizio del pensiero, della critica, se non cadi in integralismi e in tifoserie, ti danno elasticità di pensiero e possibilità di aggiornamento utile anche se limabile ogni volta fino al totale cambio di parere o di schieramento . . . . 

4)   ... da scoprire o da portare alla coscienza . . . .  vedremo!

​

considerazioni personali sul mondo del WEB

maggio

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 spartito   

una sterminata raccolta di canti religiosi scaricata dal WEB

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il "mitico" DONSE

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E' l' ora di ricercare il Nuovo Messia
uno o una che abbia saputo fare
la giusta sintesi per i nostri tempi
Egli o Ella potranno sostituire
o riprendere
Buddha, Maometto, Cristo e altre voci grandi
e mentre loro sono in ricarica
dopo secoli di energie  usate
e spesso sprecate
diffondere un pensiero e una azione
illuminanti
affinchè belli e brutti
ricchi e poveri
sani e malati
giovani e vecchi
pacifici e violenti
si ricompattino in una nuova umanità
che spezzi le tante catene
si apra all' universo immenso
curi l' estremamente piccolo
navighi senza nostalgia
per le scie lasciate
e presto richiuse !
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three POP Priests

com   plo    t    ti    s   mo

complessa   deplorevole    tragica    tipica    situazione      mondiale                 

franco bechis

Trasmesso in anteprima 81 minuti faISCRITTO 11.882

 

L' altro giorno stavo tornando in auto al giornale dopo un incontro e mentre cercavo parcheggio ho sentito una voce straordinaria venire dalla strada. Una voce di una donna che veniva dall'esterno della Galleria Alberto Sordi in piazza Colonna, ma non si riusciva a scorgere fra i passanti. Quando finalmente ho trovato parcheggio mi sono fatto guidare da quelle note e ho scoperto perché lei non si vedeva. Era Ketty, una ragazza minuta su una sedia a rotelle. Era accucciata in un angoletto dietro l'edicola, a pochi metri dalle strisce pedonali su cui attraversa di solito chi viene da palazzo Chigi o dalla Camera dei deputati. A Roma è frequente trovare nei posti di attrazione turistica qualche cantante di strada, e spesso davanti al Pantheon ce ne è anche qualcuno bravino che attira l'attenzione. Ma una voce come quella di Ketty non è comune, tanto più a sentirla esplodere in un microfono collegato a un amplificatore arrangiato alla bisogna.

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Le gente è distratta, spesso pensa ai cavoli suoi e chi ha in testa la politica manco si accorge di quel che ha intorno per strada. E infatti di Ketty si è accorto solo qualche straniero, gli unici a infilare la mano in tasca per rovistare qualche monetina da buttare in una piccola scatola di cartone davanti alla sedia a rotelle per raccogliere le offerte. Sono restato lì incantato ad ascoltare canzoni difficili, che richiedono una grande estensione vocale, in grado di fare tremare anche chi è del mestiere. Non sarei andato via da lì finché non lei non avesse raccolto la sua cassa e il cartone per andare a cercare altrove qualche attenzione che meritava, e intanto ho filmato qualcosa con quel che avevo a disposizione. Il suo nome è Concetta Giansiracusa, ma lei dice che è troppo complicato e così si è ribattezzata come ogni artista come “Ketty Giansr”, che è perfino più difficile da pronunciare. E' nata a Noto e ha vissuto in Sicilia, ma da dieci anni vive a Roma. Ci è arrivata come tanti ragazzi del Sud per studiare all'Università, ed è stato possibile grazie a una piccola pensione e all'assistenza forniti agli studenti disabili da Laziodisu, l'ente regionale del diritto allo studio. Ketty infatti è affetta da Sma, atrofia muscolare spinale che è una patologia neuromuscolare genetica progressiva altamente invalidante. Si muove con una sedia a rotelle elettronica che aziona attraverso un joystick, “e mi muovo bene, così vado a cantare anche in altri posti”, sorride lei, “come a largo Argentina”. Solo che felicemente dopo qualche anno si è laureata, e la protezione del diritto allo studio è venuta meno. Ha chiesto l'assistenza domiciliare ai servizi sociali del II municipio, perché le serviva qualcuno che la aiutasse a mettersi a letto la sera e ad alzarsi e salire sulla sedia a rotelle al mattino. Magari anche a spostarsi all'inizio e alla fine della giornata: in mezzo se la cava da sola. La prima risposta è che doveva essere residente a Roma, così si è presa un appartamentino in affitto e fatto domanda. Però le pratiche erano lunghe, e tutte insieme avrebbero richiesto un anno di attesa. Ketty non si è persa d'animo, e ha lanciato una sottoscrizione on line che ha avuto un certo successo, permettendole l'attesa. Non ha un lavoro, ma le basta per vivere quella voce straordinaria che commuove e che turisti e passanti ricompensano. “Chi mi ha insegnato a cantare? Nessuno, è venuto naturale. Ho imparato a parlare e insieme a cantare”. Non è facile la vita di Concetta-Ketty, non c'è bisogno di dirlo. Ma non ve l'ho raccontata per questo: ci saranno altre mille vite in questa città che fanno stringere il cuore, che avrebbero bisogno di una mano. Questa ragazza poi mentre canta con l'anima (non saprei dirlo in altro modo) è felice, e spalanca il sorriso come chi non ha altro da chiedere. Però se camminate per Roma e la vedete, non girate la testa da un'altra parte: ascoltatela. E chissà che fra chi oggi ci legge non ci sia anche qualcuno del mestiere, che saprebbe giudicare meglio di un neofita. Se non ha voglia di scarpinare a vuoto, provi a navigare sul sito Internet de Il tempo dove oggi pubblichiamo qualche frammento di filmato di Ketty con tutti i limiti audio di una registrazione fatta in strada fra la folla. Possibile che una ragazza con una voce così non possa avere almeno una occasione? Ci sono decine di talent dove non sfigurerebbe affatto e magari potrebbe trovare anche chi la aiuta ad educare il suo dono naturale. Un'occasione per Ketty. Solo un'occasione.

Appello raccolta fondi di Ketty Giansiracusa, giovane netina che vive a Roma, affetta sin dalla nascita da astrofia muscolare spinale. In attesa dell'assistenza domiciliare(che dovrebbe arrivare nel 2019) lancia una raccolta fondi su facebook all'indirizzo Ketty Giansr

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