Mi sto ritrovando bene nel M5S e mi dispiacciono sia le eccessive congratulazioni, che le eccessive denigrazioni e gli schifàti disprezzi. Da una parte si plaude al cambiamento sostanziale che essi rappresentano, dall' altra si paventano i funzionali inganni orditi da chi li vuole al potere per scopi occulti e predatori . . . . . . come sempre la verità oscilla fra i due estremi e si evolve in proporzione alla genuina volontà dei migliori, dei più liberi e inventivi, dei più tenaci e orgogliosi, con il consenso di una base quasi disperata e molto eterogenea che include sia gli industriali, sia gli imprenditori agricoli, i politici di professione, gli europei di molte nazioni diverse, le donne, i diplomatici, gli artisti e le famiglie . . . . . . .  cosa accomuna imprendiscibilmente il meridionale al nordico, il disoccupato al figlio di papà, l' intellettuale al bracciante, il cittadino all' immigrato, il poliziotto al delinquente, il millantatore al banchiere, lo scrittore all' analfabeta e il bianco al nero ? Ebbene ciò che li accomuna è ancora l' appartenenza, la comune sorte naturale, la convinzione che qualsiasi cosa io sia, posso migliorare se cedo un po' delle mie caratteristiche a quelle dell' altro diverso e al limite opposto a me, nella convinzione che non si possono raddrizzare le zampe al cane, ma agire sul suo patrimonio genetico invece si' . . . . . .  e allora eccovi un monologo illuminante e simpatico di Vincenzo Salemme per divertirsi ma anche riflettere che la simpatia, unita alla normalità è meglio della distruttiva creatività dei FURBI e degli EGOISTI, predatori e maleducati . . . . .