scrivo queste annotazioni per tenere a freno illusioni, desideri e opinioni,  incastonando propositi e azioni nel quadro di una realtà non sempre statica oggettiva e definita ma in continuo rifacimento e riscrittura, perchè questa resta la condizione umana in genere, da Napoleone a Cristo, a Pitagora e a tutti coloro che lasciano segni universali e adatti a ciascuno, la condizione cioè di ambire alla realizzazione, nel quadro consegnatomi da un agente a cui tendere e che prende nomi temporali o immutevoli e che, si spera mi ami e ci ami oltre tempo, spazio, trasformazione e ricongiungimento, della missione a cui sono chiamato veramente, ed ecco il senso della realtà con cui tutti ci confrontiamo, senza pretendere riconoscimenti ufficilalizzati e escludenti: c' è cioè bisogno di tutti, ma anche di giudizi distintivi per tutti, compresi ovviamente e purtroppo quelli che sbagliano pesantemente o danneggiano opponendosi testardamente questo fluire illimitato dell' uomo e della natura verso il mare dell' attesa e della scoperta felice. . . . . .