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cercando in rete

lo spartito

mi imbatto

in questo testo

completo d' accordi . . .

e scopro che il canzoniere qui riprodotto viene

dal mio paese

di nascita:

che bel lavoro che hanno fatto i miei concittadini

più giovani !

ah! ho capito 'ndu state! Prima de la salita de RIOSECCO

vicino a RENZACCI !!!! alla zona 'ndustriale!

el TEVERE
zona 'ndustriale

che dire, metti insieme la perizia di Claudio Mattone, una voce flessuosa e potente come quella di EdUardo de Crescenzo, l' ispirazione di un innamorato perso, cosa spesso capitata, l' abilità esecutiva di musicisti provetti e ti esce fuori questo CAPOLAVORO !!!!!

                                                 A  N  C  O  R  A !

 danza danza

il racconto della sera

naviganti


Il concerto si è tenuto

il 17 dicembre 2005,

alla Stazione Centrale di Napoli.

Tratto dal dvd " Le mani - Un ragazzo della ferrovia in concerto"

ma quale amore

io ce credo

l' odore del mare

i ragazzi della ferrovia

i ragazzi della ferrovia

Eduardo De Crescenzo - Le mani - Un ragazzo della ferrovia in concerto (DVD)(+booklet) - Pino Leoni - Mondadori Store --> -->

Parlare di Eduardo De Crescenzo è come parlare di un vecchio saggio, è come parlare di un bambino meraviglioso. Questa è l'immagine che da sempre ho avuto davanti agli occhi, da quella sera di Sanremo '81, quando apparve al grande pubblico. E fu stupore: Incredulità. Meraviglia. I francesi dicono: "Chapeau!": è il massimo complimento davanti ad un talento. Il suono. Il canto. L'armonia. La melodia. La profondità. L'estensione. Le ottave. Gli occhi chiusi. L'anima che si denuda. Eduardo è l'artista: entra, esce, non chiude la porta, non cerca scuse, non chiede permesso, fa tardi, dimentica, poi si ricorda, offende, intimidisce, si genuflette, ma nessuno può dirgli niente. Questo video del concerto registrato alla "Ferrovia" di Napoli, il suo quartiere, cancella per un attimo i falsissimi miti che offuscano questo inizio secolo. Cancella il presenzialismo, la mediocrità delle proposte, l'arroganza del nulla. Ci rapisce con sirene madri di altri canti, altri suoni, altri valori. Così tutt'intero il personaggio De Crescenzo. D'altri tempi. Modernissimo. Oltre la modernità perché possiede l'unica cosa che supera i modi e le mode: il talento. Viaggiare tra le sue note è come viaggiare in una vita in cui si attraversano profondamente tutte le emozioni migliori di cui è capace l'animo umano. Come nella splendida Itaca del poeta greco/turco Kavafis, ciò che conta non è dove ti trovi, ma cosa hai imparato durante il viaggio. In questi tempi aridi Eduardo ci porge a sue spese questo privilegio. Tutti gli dobbiamo qualcosa. Chapeau! (Peppe Lanzetta). Il concerto, svoltosi il 17 dicembre 2005, è stato trasmesso in diretta nazionale da Radio Kiss Kiss Network e in differita il 31 dicembre 2005 sui canali di Rai International in Sud America, Nord America, Australia, Africa, Asia; si è tenuto per presentare alla città il progetto speciale "Le mani" che si propone di diffondere una cultura della solidarietà con particolare attenzione per il disagio che ruota intorno alla "Ferrovia", il quartiere dove Eduardo è nato e che gli ha suggerito tanta parte della sua musica. Questa la tracklist: 1. I ragazzi della ferrovia; 2. Ma quale amore; 3. Naviganti; 4. La vita è un'altra; 5. E la musica va; 6. L'odore del mare; 7. Amico che voli; 8. Cante jondo; 9. Io ce credo; 10. Il racconto della sera; 11. Danza danza; 12. Ancora; 13. Cerca quella chiave; 14. Dalla nave; 15. Il treno; 16. Mani. Brano in sottofondo sui titoli di coda: "Se rimani"

Eduardo De Crescenzo - Le mani - un ragazzo della ferrovia in concerto 

 

I Ragazzi della Ferrovia

2.

Ma Quale Amore

3.

Naviganti

4.

La Vita è Un'Altra

5.

E la Musica Va

6.

L'Odore del Mare

7.

Amico Che Voli

8.

Cante Jondo

9.

Io Ce Credo

10.

Il Racconto della Sera

11.

Danza Danza

12.

Ancora

13.

Cerca Quella Chiave

14.

Dalla Nave

15.

Il Treno

16.

Mani

le mani

analisi spartito:  brano con linea melodica arabescata e con incastri armonici non usuali ma con immediata acquisizione, quasi fossero naturali . . . .  molto jazz e richiesta di voce flessibile ma forte e appassionata . . . .  spunti solisti con chitarra e fisarmonica capaci di accentuare la partecipazione emotiva e sentimentale dell' ascoltatore a cui quasi sicuramente è capitato un amore urgente, sfortunato e alternato con periodi o momenti esaltanti e momenti disperati, non come colpa di lei, ma come contrasto insanabile tra i trasporti e le delusioni, le pienezze e la percezione di una inevitabile infelicità e sconfitta . . .  Ã¨ solo una canzone, ma è riuscita pienamente ad esprimere quel modo di sentire l' amore che si verifica spesso e sovente in quel di Napoli e dintorni, come da tradizione!

un' altra gran bella canzone, questa volta dei POOH!

analisi spartito:  oltre al testo pieno di suggestioni e sincerità, la parte suonata e cantata è originale soprattutto per quell' arpeggio dolce, continuo e pacato . . . . . . pur nella descrizione di un' esigenza di trattenere l' istinto e l' occasione . . . . bella anche la figura che traspare della donna che , disponibile viene scoraggiata e così non si oppone alla scelta del buon comportamento!

MARONNA!   continuando con CLAUDIO MATTONE e i suoi scugnizzi . . .affronto la bellissima   JE CE CREDO 

brano tanto suggestivo e commovente quanto difficile per un autodidatta come me!!!!

beh ci provo lo stesso e butto giù appunti dando sfoggio di tutto quello che so, quanto a giri armonici e accordi complessi . . . . . . e ottengo qualche risultato.

esistono almeno sei o sette cantanti brave che lo eseguono in tonalità femminile ( credo sol maggiore . . . .)  , c' è la versione maschile di Eduardo de Crescenzo . . .  tutte ben eseguite!  qui propondo due versioni:    

e anche i miei appunti . . . . . 

sempe areto a na fenesta
aspettanne chisa’ che

juorno ‘e festa pure pe’ te
e aspetta,e aspetta, aspetta…

vocca rossa ‘o tiempo passa
e se porta pure a te

passa passa sempe’ cchiu’ lla’
e po’ chisa’, chisa’…

ma je ce credo ancora ce credo
che ammore a nuje ce po’ salva’
accorta a nun te fa mbriaca’

pe’ cerca ‘a verita’
nun saje addo’ mietto pere

ma je ce credo ancora ce credo
che ammore a nuje ce po’ salva’
‘o viento nun se fa afferra’

‘a pacienza ce sta’
chella ce sta’
‘a pacienza ce sta’

sempe areto a na fenesta
aspettanne chisa’ che

juorno ‘e festa pure pe’ te
che voglia ‘e te vede’…

ma je ce credo ancora ce credo
che ammore a nuje ce po’ salva’
accorta a nun te fa mbriaca’

pettramente e’ accussi’
dimane e’ comme ajere

ma je ce credo ancora ce credo
che ammore a nuje ce po’ salva’
‘o viento nun se fa afferra’

‘a pacienza ce sta’
chella ce sta’
‘a pacienza ce sta’, ah…

dimane e’ comme ajere

ma je ce credo ancora ce credo
che ammore a nuje ce po’ salva’
‘o viento nun se fa afferra’

‘a pacienza ce sta’
chella ce sta’
‘a pacienza ce sta’
uho oh oh oh…

S a l l y        capolavoro!

cosa ha di geniale questo spartito?  Il testo è molto efficace, commovente e a volte visionario . . . . . quella frase poi " la vita è come un brivido che vola via, è tutta un equilibrio sopra la follia "  fotografa la " insensatezza " della vita di oggi! Armonicamente e melodicamente quegli accordi di pianoforte così serrati e incompleti, mentre il canto si fa discorso . . . " cosa vuoi che ti dica io?  SENTI CHE BEL RUMORE ! geniali!

e ora piccole canzoni che esprimono GRANDI COSE !

Ricky Gianco - Gian Pieretti
Francesco Guccini
Roberto Soffici - Giulio Rapetti ( Mogol)
Stefano Rosso

E' giunto il momento della rievocazione:

dunque . . .  avevo 13 - 14 anni e orgogliosamente riuscii a farmi comprare una chitarra della ECO di cui mi ero innamorato al piccolo prezzo di poco più di 14.000 lire, prezzo che nel 1965 era considerato basso per uno strumento da dilettante . . . . .era bella quella chitarra, ma non è che la sapessi suonare, la mia cultura musicale era quella di un autodidatta o poco più, di un orecchiante che mal sopportava le lezioni dal maestro di pianoforte ( Roberto Arcaleni e poi Ernesto Ottaviani ), quello che imparavo era dovuto al dono trasmessomi da un padre musicalmente adeguato e da una madre intonata . . . .

ma il solfeggio e i brani d' esercizio proprio non li sopportavo un gran chè, questo delineava e decretava la mia insufficienza disciplinare , ma passione e doti potevano ugualmente confrontarsi con la musica per giovane, con qualche incursione pseudoclassica ( il piccolo montanaro, la voce del cuore,  ecc . . .) 

e così la chitarra mi consenti di rimettermi in pista musicalmente e con la bambolina che fa no no no iniziai a specializzarmi in copiature integrali dei cantanti e degli autori in voga . . 

dopo pochi mesi e tante ore passate ad esercitarmi, diventai autonomo e in grado di affrontare accordi, canto e ritmo senza particolare frustrazione . . .per i pezzi che non riuscivo ad acchiappare da me, c' erano gli spartiti del buon Negozio musicale Zucchini al prezzo di 50 lire e così i Procol Harum non avevano più segreti e a Salty dog potevo eseguirlo al piano ( non alla chitarra ritmica ) con quell' accordo di si bemolle minore sesta con cui iniziava . . . . . .

Quanti spartiti, quanti duetti o accompagnamenti di coro, quanti brani in chiesa, quanti piccoli, meritati successi in compagnia e quante scoperte nell' imitare anche con la voce Battisti, i Pooh, i grandiosi Beatles e via così . . . . .  Bene carico di esperienze e di frustrazioni, oggi a 64 anni di cui ringrazio DIO, mi trovo a recuperare forse un po' di professionalità, abbandonando l' imitazione e il supporto canoro per specializzare l' espressione sulla tastiera e lasciando perdere la chitarra per problemi di debolezze al braccio sinistro e alle dita . . . . e quindi col potente mezzo informatico mi accorgo che posso imparare seguendo personaggi vari che mi insegnano trucchi e soluzioni musicali  . . . . . 

 

nella prossima e terza pagina scelgo un brano e lo posto in varie interpretazioni per dimostrare come una creazione già bella di suo possa essere ancora valida e affascinante in varie convenzionali o personalissime versioni non perdendo, ma anzi spesso acquistando valore . . . . >>>>>

data ultima modifica sito

05  agosto  2018

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